“Z”, l’orgia del potere

Dove abita il leviatano

“Z” dell’invasore come L’orgia del potere di Costa-Gravas, premio Oscar nel 1969? Davvero il problema si limita al confronto impari Putin-Zelensky, o all’altro, più sistemico, altrettanto squilibrato tra democrazie-autocrazie, in cui le prime vantano il doppio delle testate nucleari di Russia, Cina e India sommate assieme, per non parlare del Pil complessivo dell’Occidente decine di volte superiore a quello russo, in particolare? Il confronto è già vinto, se solo dovessimo tagliare i nostri rifornimenti energetici provenienti dai giacimenti siberiani (per anni a venire, infatti, la Russia non potrebbe fare lo shift delle sue forniture energetiche attuali verso Cina e India!), mettendo contestualmente a Pechino, per effetto-sponda, le stesse sanzioni imposte oggi alla Russia. È chiaro che, in tal modo, porremmo fine sia a questa globalizzazione selvaggia, sia alle due grandi autocrazie che ci sfidano, perché i loro popoli non potrebbero mai reggere l’urto di una terribile povertà di ritorno, che li risospinga secoli addietro nella loro storia politico-economica.

Poi, come notato in più riprese da questo quotidiano (vedi di recente Gabriele Minotti in: “È davvero il momento di negoziare?”) in un mese e passa di guerra, che senso avrebbe concedere a Putin le stesse cose che la Russia chiedeva prima dell’invasione, come la neutralità dell’Ucraina e la sua adesione scritta a un trattato coattivo in cui Kiev si impegna a non entrare nella Nato e, con ogni probabilità, nell’Unione europea? Se i cannoni possono ancora piegare le nazioni più deboli (alla faccia del diritto internazionale, tanto caro a questa parte del mondo che, però, si guarda bene dal difenderlo contro i veri prepotenti super armati), perché la tirannide dovrebbe fermarsi solo all’interno dei confini ucraini? La buona regola dice, infatti, che gli aggressori feroci vanno fermati e definitivamente sconfitti, affinché non ci riprovino più!

Che cosa potrebbe accadere un domani molto prossimo alla Finlandia e ai fragilissimi più prossimi vicini all’Orso zarista, se decidessero di ripararsi sotto l’ombrello della Nato, che a questo punto, avrebbe tutte le buone ragioni per collocare le sue migliori armi di offesa lungo i loro confini, a difesa dei nuovi arrivati? Ma, un’altra serissima questione riguarda l’ipocrisia di un Occidente (e gli Usa di Joe Biden, in particolare) che parla di scontro globale tra mondo libero e quello degli autocrati, perché in realtà si resta folgorati quando un dittatore come Recep Erdoğan viene da noi riconosciuto come un “uomo di pace”! O quando si osservano i movimenti scomposti delle più grandi Nazioni democratiche, alla disperata ricerca di forniture energetiche alternative a quelle russe e da subito disponibili, per cui si inviano propri plenipotenziari da feroci dittatori del calibro Nicolás Maduro, a capo di un Venezuela che abbonda di petrolio invenduto! Ovvero, quando si cerca disordinatamente di riavvicinare agli interessi dell’Occidente Emirati Arabi e Stati petroliferi del Golfo, ben noti per la loro “illiberalità” e la negazione di diritti di libertà fondamentali ai loro cittadini-sudditi.

Infatti, per nostra sfortuna, le materie prime energetiche e minerarie, vitali per le nostre economie onnivore, si allocano un po’ dappertutto nel mondo in Stati autoritari o dittatoriali, tra i più beceri, retrivi e sanguinari tra quelli aderenti all’Onu (e chissà perché ci rimangono, tra i Paesi membri!). Anche qui, aperta e chiusa parentesi: dov’è il pensiero unico della difesa dei diritti? Perché le autorità religiose e le istituzioni internazionali, anziché ricorrere al facile atteggiamento pietistico sui migranti, non denunciano a gran voce che quelle povertà, quelle persecuzioni sono il frutto delle loro classi dirigenti, africane, mediorientali e amerindie che depredano continenti ricchissimi con la nostra complicità interessata? Allora, in questo conflitto, qual è la Luna? Soprattutto, che cosa si nasconde dietro il suo volto in ombra? È sufficiente descriverla, questa anima selenica sconosciuta, con un fatto storico contemporaneo che non si espone ad alcuna ambiguità: la rinuncia al nucleare, sotto il regno di Angela Merkel, per far divenire la Germania (e con lei l’Europa!) totalmente dipendente da Mosca attraverso la realizzazione (completata!) dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che passano sotto il Mar Baltico, scavalcando Ucraina e Bielorussia per non incorrere in qualche loro capriccio geostrategico, che rischiasse di bloccare le relative forniture o imporre diritti di passaggio.

Questa linea di condotta è assolutamente identica a quella adottata da tutti i Paesi economicamente avanzati, che hanno visto prevalere imponenti movimenti green di un’ampiezza tale da imporre ai loro Governi lo smantellamento storico delle centrali a energia nucleare, obbligando così questo nostro mondo energivoro all’utilizzo esclusivo di fonti fossili che hanno provocato l’auto tragedia del riscaldamento globale del pianeta e il pauroso inquinamento di terra, acqua e aria a causa degli idrocarburi. Ma, in questo mezzo secolo chi si è enormemente arricchito vendendo e acquistando questa manna avvelenata? Proprio gli Stati illiberali e le Major petrolifere (altri mostri generati dal capitalismo selvaggio!), soprattutto anglo americane, che hanno ricevuto vantaggiose concessioni in tutto il mondo per l’estrazione di greggio e gas, conseguendo così redditi complessivi da capogiro per montagne di trilioni di dollari. E questa follia, considerato che il nucleare offre emissioni zero di CO2, la dice molto lunga su che cosa si agita nella faccia nascosta della Luna. Cioè, La Verità! Verdi e tutta la panoplia di loro associati ideologici non sono mai scesi a milioni in tutte le piazze del mondo, per dire ai loro Governi ipernuclearizzati che volevano un serio e definitivo accordo per lo smantellamento di tutte le migliaia di testate nucleari, e la dismissione-rottamazione delle flotte di navi e sommergibili a propulsione nucleare.

Se, invece di cercare scuse, il mondo libero decidesse da subito di finanziare con investimenti comuni centrali nucleari di ultima generazione (quelle, cioè, che si autoalimentano a circuito chiuso con le scorie che producono), allora sì che questa prospettiva farebbe non solo crollare immediatamente tutti i prezzi internazionali di gas e petrolio, ma creerebbe economie completamente alternative, dato che minicentrali atomiche, sul modello di quelle utilizzate nei sommergibili, non solo sono realizzabili in tempi ristretti, ma possono provocare un riflesso estremamente positivo nelle economie-Paese. Come? Ad esempio, si potrebbe pensare di sostituire miliardi di metri cubi di quartieri degradati, ricostruendoli altrove, per poi posizionare in tutta sicurezza le nuove fonti energetiche autoctone, gemellabili con un consumo molto più moderato del territorio, per quanto riguarda lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Tra quelle a venire, sarebbe bene sfruttare certe intuizioni del genio italiano (alcune start up ne hanno proposto prototipi interessanti) per utilizzare il moto perpetuo del movimento ondoso dei mari chiusi, da cui noi potremmo trarre il massimo del beneficio con i nostri migliaia di chilometri di costa.

“Z”, pertanto, non abita a casa di Vladimir Putin, ma nei forzieri delle principali banche occidentali e all’interno di tutte quelle centrali di potere che, per vari decenni, hanno mobilitato in modo strumentale folle plaudenti e scatenate per impedire all’energia nucleare di azzerare i loro immensi interessi politico-economici. Quante tonnellate di carbone o di petrolio va energeticamente a sostituisce una sola barra di uranio? Poi, invece di lanciare velleitarie navette per il trasporto a pagamento di ricchissimi privati cittadini, sarebbe bene studiare la fattibilità (che, a occhio, esiste) di utilizzare vettori spaziali a lunga gittata per trasportare le scorie nucleari ineliminabili verso la parte centrale del nostro Sole, che saprebbe benissimo renderle inoffensive per l’eternità. Insomma, anche senza il gas di Putin ce la possiamo fare!

Aggiornato il 05 aprile 2022 alle ore 10:34