Crimine di guerra

Dopo quello che abbiamo visto, come è possibile che ci sia ancora spazio per sottili distinguo, per giustificazioni che riguardano la premessa (l’invasione di uno Stato sovrano) ma non il raccapricciante epilogo (i massacri documentati), per la negazione di fatti che parlano da soli?

La logica ed il buon senso dicono che non dovrebbe esserci spazio alcuno; che è pura ipocrisia il solo tentare di spiegare ciò che ha determinato le brutalità contro civili inermi, e spesso in fuga.

Invece di girarci intorno o di contestare la genuinità delle immagini, proviamo a restare sul pezzo, come si suole dire; restiamo in tema: come dovremmo qualificare le uccisioni di anziani e bambini, gli stupri, la devastazione? Esiste un concetto diverso da crimine di guerra?

No, non esiste. L’esercito russo si è macchiato di una colpa non emendabile, in una guerra inutile, che ci riporta a tempi dei quali volevamo dimenticarci.

Prima o poi le armi cesseranno di sparare e il negoziato porrà fine a questa tragedia. Sul tavolo della pace, però, dovrà esserci spazio anche per quelle vittime inutili, per le vite cancellate senza motivo. Per quelli che neppure morendo producono un vantaggio militare.

Questo, e non altro, è il crimine di guerra.

Aggiornato il 04 aprile 2022 alle ore 11:12