Quel diavolo di Putin

Apprendiamo da Libero di ieri che al Cremlino di Vladimir Putin si officerebbero “messe nere” e altri rituali “per vincere la guerra”. Chiunque avesse anche una minima conoscenza della religiosità cristiana ortodossa, a un simile titolo risponderebbe con una sonora pernacchia, ma poiché tali argomenti suscitano l’interesse morboso del pubblico più becero e ignorante, li si cavalca sempre con la maggior naturalezza possibile, ignari, nella migliore delle ipotesi, del ridicolo.

Ma andiamo per gradi e per punti. Nessuna novità ci sarebbe in questo se stessimo parlando della Versailles del Re Sole, nei cui vasti saloni, effettivamente, ebbero luogo gli osceni rituali satanici conosciuti come Messe Nere che, appunto, nacquero proprio nella barocca corte francese del XVII secolo. Il perché e il percome questo avvenne comporterebbe troppo tempo, ma che questo possa accadere oggi nelle stanze del Cremlino ci appare semplicemente risibile. I più accorti in storia sapranno, invece, che di rituali stregoneschi a sfondo sessuale vennero accusati il monaco Grigorij Rasputin e la stessa zarina Aleksandra, per lungo tempo poco prima della triste caduta dei Romanov. Nulla di nuovo, ma anche in questo caso sul mistero di Rasputin, mai sufficientemente chiarito e forse destinato a essere tale per sempre, non vi è lo spazio sufficiente per addentrarsi.

Però da questo partiamo, per dire che in un continente vasto e variegato come la Russia, con molte differenti etnie, popoli e culture, convivono tradizioni, che non sempre sono sufficientemente conosciute al mondo occidentale, da innumerevoli secoli. Lo sciamanesimo e le sue tecniche dell’estasi sono ancora molto vive e operanti in remote parti dell’immensa terra che si estende oltre gli Urali, dal Circolo subpolare sino all’estremo Est. Popolazioni orientali ancora oggi definibili come “pagane”, politeiste, convivono con musulmani, cristiani di varie estrazioni, nestoriani compresi, buddisti, ebrei e altro. Quindi nulla di strano se il Cremlino, sebbene riconosca soltanto la Chiesa del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie come religione di Stato, abbia un rapporto con tali religioni simile a quello che avrebbe avuto l’antica Roma. Questo non fa di Vladimir Putin un satanista. Popolazioni mongoliche e siberiane sono parte della Russia contemporanea dopo essere state ferocemente avversate sia dall’Impero zarista sia dall’Unione Sovietica che ha cercato ovunque – inutilmente – d’imporre un ateismo materialista, contraddetto poi nei fatti dal suo ricorrente uso alle “armi psichiche”.

Ora, dal momento che, come ho già avuto modo di scrivere, soltanto gli sciocchi adoratori dei Panzerfaust possono credere che le guerre si combattano e vincano con le bombe a mano e le baionette, nulla vi sarebbe di strano se anche in questo caso, la Russia, non meno di una Cina sempre più taoista e confuciana, di un Tibet che d’incantamenti ne ha molti a disposizione e di chissà quante altre nazioni, faccia ricorso ad “armi non convenzionali”, basate sulla magia. L’Inghilterra ne sa qualcosa ininterrottamente da secoli e forse, a indagare anche nei meandri di “casa nostra” potremmo avere delle inusitate “sorprese”. Forse qualcuno ricorda le sedute spiritiche legate al Caso Moro? Così tanto per dire qualcosa di dominio pubblico, senza andare oltre. Quindi, se siano stati effettuati – ripeto “se” – dei rituali sciamanici per favorire l’esito della guerra in Ucraina da parte dei russi, non ci vedrei nulla di strano… lo facevano i nostri sacerdoti romani, quando le armate di Cesare assediavano terre straniere, quindi…

Non paghi di tanto, però, si ricorda che “a Mosca il 12 marzo si è riunito un Consiglio Generale delle Grandi Streghe di Russia, appunto per appoggiare lo sforzo bellico”, presieduto dalla Strega loro capo, Aljona Polin, di fronte a un ritratto di Putin con accanto una candela accesa. A parte il folklore locale di una simile manifestazione, non dissimile da innumerevoli altre analoghe che si tengono nella nostra Europa con druide, sacerdotesse e ierofanti vari, questo ancora va a iscriversi a quel mondo orientale, cristianizzato ma contenente e convivente ancora, giocoforza, con elementi arcaici antecedenti all’evangelizzazione, che viene “tollerato” anche dal clero ortodosso. Nulla di molto differente da ciò che fa oggi la Chiesa Anglicana con i rituali “druidici” e neopagani di coloro che si professano discendenti dei Celti d’Inghilterra e delle isole britanniche.

Questo per dire quale e quanta sia troppo spesso la disinformazione, non sempre involontaria, che si muove intorno non soltanto alla Russia del terribile “Mad Vlad”, ma più in generale a questi argomenti, che necessiterebbero una maggior conoscenza, lasciata almeno – e sarebbe già qualcosa – agli antropologi culturali e agli storici delle tradizioni. Ma si sa, soprattutto da noi, in Italia, tutti sono competenti in qualsiasi cosa, tanto c’è Wikipedia e per tutto il resto Mastercard.

Aggiornato il 02 aprile 2022 alle ore 10:26