Mascherine al posto dell’elmetto

Sostengo, sin dall’inizio della tragedia democratica causata dalle misure restrittive per l’insensata guerra al Sars-Cov-2, che l’obbligo della mascherina rappresenta ben altro che un semplice strumento di protezione individuale. Quest’ultima, insieme al vaccino/elisir di lunga vita, ha assunto sin da subito un valore simbolico di appartenenza in ossequio all’ortodossia politica dominante. Qualcosa di molto vicino all’uso politico che, sin dall’inizio dei tempi, si è fatto dei simboli religiosi. Tant’è che, malgrado essa sia stata sostanzialmente abbandonata in gran parte del mondo civile, noi continuiamo a prescriverla in molti contesti; così come sono tuttora in parecchi i cittadini che, pur caduto l’obbligo di indossarla all’aperto, la portano spontaneamente e nei modi più assurdi non appena mettono piede fuori di casa.

D’altro canto, se i messaggi in tal senso sono quelli che continua a mandare in onda la televisione di Stato, non possiamo poi stigmatizzare i poveretti che, ancora preda di un profondo terrore virale, non hanno alcuna intenzione di separarsi dalle loro amatissime Ffp2. A questo proposito, alcuni giorni orsono il tg di Rai 3 delle 19 ha trasmesso un servizio sulla guerra in Ucraina che ha toccato livelli di preoccupante ridicolaggine, soprattutto perché si tratta del servizio pubblico profumatamente pagato dal contribuente. Fabio Bucciarelli, inviato di guerra della stessa Rai 3, si è coraggiosamente recato all’interno di una fabbrica di surgelati devastata da un bombardamento russo, nei pressi di Kiev. Ebbene, l’impavido cronista non indossava un elmetto protettivo, come sarebbe stato logico aspettarsi, bensì la magnifica, summenzionata mascherina Ffp2. Ora, è anche possibile che il nostro se la sia messa per proteggersi dal fumo, che comunque nelle sue vicinanze non c’era, oltre al fatto che le persone inquadrate mentre cercavano di salvare il salvabile non avessero alcuna mascherina. Tuttavia, il messaggio per gli sprovveduti che si sono bevute tutte le balle governative sul virus risulta devastante, facendo passare in modo subliminale il concetto secondo cui il medesimo virus sia più pericoloso delle bombe. Pertanto, dovendo optare, è preferibile anche in zona di combattimenti proteggersi dal Coronavirus piuttosto che dai proiettili.

Dopodiché, lo stesso Tg3 ha dedicato ampio spazio alla manifestazione per la pace di Firenze, con la presenza dell’intero stato maggiore del centrosinistra. Anche qui tutti rigorosamente mascherati, ma con una evidente sfumatura di rosso tra Roberto Speranza ed Enrico Letta. Infatti, nelle relative interviste, mentre il primo, da solerte talebano sanitario, ha sempre parlato con la mascherina d’ordinanza rigorosamente calcata in viso, il segretario dem ha pronunciato la sua fuffa pacifista a volto completamente scoperto. Evidentemente, ci viene da pensare, nei partiti più grandi il virus manifesta un certo riguardo, contrariamente a ciò che capita ai derelitti politici dello zero virgola o giù di lì. In questo caso, anche la miracolosa mascherina non può fare molto per bloccare il virus letale dell’irrilevanza politica.

Aggiornato il 23 marzo 2022 alle ore 10:07