I “Circoli della qualità politica”

Caro Direttore,

il 20 gennaio 1961 John Fitzgerald Kennedy, nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca come presidente degli Stati Uniti, ebbe a pronunciare la famosa frase: “Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”. Cosa possono fare gli intellettuali di area e gli stessi elettori del centro-destra che si riconoscono nella coalizione che a tutt’oggi governa 15, e tra le più importanti, delle 20 regioni italiane? Cosa possiamo fare noi per contribuire al superamento di una situazione non brillante del centrodestra? Non sono interessato alle formule: federazione di partiti, Partito repubblicano o semplicemente una lista elettorale. Mi interessa poter coinvolgere dal basso chi, come noi, ha passione politica. Desidero lanciare a te una proposta che potrebbe diventare oggetto di dibattito sul nostro giornale.

L’idea è quella di coinvolgere gli elettori che si riconoscono nel nostro idem sentire e che guardano con simpatia senza distinzione ai partiti: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il coinvolgimento deve partire dal basso su iniziativa dei singoli: dai piccoli comuni fino alle grandi città. Li potremmo chiamare “Circoli della qualità”. È una definizione prettamente economica ma che può benissimo adattarsi alla politica attiva. La Treccani definisce “Circoli della qualità” “gruppi di lavoro a cui partecipano tutti i dipendenti di un’azienda, dal dirigente all’operaio, costituiti al fine di risolvere problemi e, soprattutto, di migliorare la qualità dei processi e dei prodotti”. Quali sono i processi in politica? La produzione di idee che si trasformeranno in proposte e potranno diventare parte del programma politico unitario. Il prodotto? Le riforme indispensabili per il nostro Paese.

I “Circoli della qualità”, costituiti dal basso, diventerebbero luoghi di incontro, di discussione e, soprattutto, la fucina dove le istanze del mondo delle imprese, dei lavoratori autonomi e delle professioni potranno trovare ascolto. Luoghi dove si potrà formare una nuova classe dirigente e forse recuperare all’elettorato passivo e/o attivo le migliori risorse umane che non mancano all’Italia. Professionisti, imprenditori, insegnanti che si sono allontanati dalla politica perché la vedono molto “lontana”.

Uno non vale uno!

Aggiornato il 10 febbraio 2022 alle ore 09:19