
Io sto con Riccardo Molinari e spiego perché. Ridurre tutto alla mera contumelia degli avversari è inutile, oltre che inopportuno e ineducato. Non serve. Non aiuta, infatti, a spiegare le ragioni per le quali la si pensa diversamente, con la convinzione (che non è certezza) di essere nel giusto.
Non mi sorprende che Liberi e Uguali voglia il proporzionale, visto che col maggioritario sparirebbe, così come sparirebbero (o quasi) i fulgidi pentastellati, che non la spunterebbero in un solo collegio, almeno qui al Nord. Naturalmente, con la desistenza del Partito Democratico, sempre pronto a fagocitare le piccole formazioni in attesa della scissione che verrà (riproponendo il gioco dell’oca), qualche cosa a casa potrebbero portarla.
Mi sorprende, però, che sia il Pd, partito con vocazione maggioritaria e con aspirazioni di Governo, a volere il proporzionale. E poiché non li reputo (più di tanto) dei fessi, credo che lo facciano per interesse politico egoistico, pur sapendo che il Paese continuerà a vivere nella frammentazione che lo rende ingovernabile (o che lo rende governabile solo da tecnici estratti dalla società civile e non dal Parlamento).
Il proporzionale è il vero male di questo Paese. Una legge elettorale maggioritaria porterebbe chiarezza. Un bel Partito Repubblicano sarebbe un buon inizio. Aiuterebbe anche la nascita di un Partito Democratico, liberandoci degli altri.
Aggiornato il 02 febbraio 2022 alle ore 09:19