Alitalia, la vendita a Lufthansa-Msc sia privatizzazione vera e definitiva

La vendita di Ita Airways alla cordata composta da Lufthansa e Msc potrebbe essere l’atto finale di una vicenda che è già costata troppi soldi al contribuente. Lo sostiene Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus “Alitalia: Fusse che fusse la vorta bbona”.

Scrive Giuricin: “La svolta nella partita di Alitalia-Ita Airways è arrivata tramite l’offerta congiunta del gruppo Msc, uno dei più grandi player nella logistica a livello globale e nella crocieristica e il gruppo Lufthansa, il più grande gruppo europeo nel trasporto aereo. Dopo un processo di rinazionalizzazione, che ha visto la creazione dell’ennesima Badco Alitalia e la Newco Ita, siamo finalmente di fronte ad un vero processo di privatizzazione”.

Secondo Giuricin, la debolezza finanziaria di Alitalia non può essere spiegato dalla sola crisi del Covid: “Dal 2000 al 2021, Alitalia non ha mai chiuso un conto economico con un utile, a parte nel 2002, quando Klm pagò la penale per non fare la fusione con Alitalia. In 22 anni, le perdite sono state miliardarie e il contribuente italiano ha sempre dovuto mantenere in vita la compagnia aerea”. Inoltre, “la strategia di Lufthansa è stata quella di sviluppare diversi hub oltre a Francoforte e Monaco. Infatti, nel corso degli anni, tramite le acquisizioni, ha anche posto il proprio interesse negli hub delle compagnie acquistate come Zurigo (Swiss), Vienna (Austrian Airlines) o Bruxelles (Brussels Airlines). Alitalia potrebbe essere l’ulteriore compagnia che si aggiunge a questa strategia con i diversi operatori. D’altronde il mercato europeo è andato concentrandosi proprio perché i vettori tradizionali hanno dovuto scontrarsi con operatori low cost sempre più grandi e forti”.

Aggiornato il 27 gennaio 2022 alle ore 12:01