Attenzione alla psicologia dei popoli

La settimana scorsa si è chiusa con un Consiglio europeo nel quale non ci si è accordati sulla crisi energetica, ma solo su sanzioni economiche contro la Federazione Russa nel caso invadesse l’Ucraina, e con la proposta inviata dal presidente della stessa, Vladimir Vladimirovič Putin, di un trattato sulla pace in Europa in cui si escluda l’ingresso nell’Alleanza Atlantica di Stati un tempo parte della cessata Unione Sovietica, al fine di garantire non vi siano forze nordamericane o d’altri Stati della Nato ai confini russi.

Resta in piedi l’avvertimento esplicito di un’azione militare qualora non si addivenga al trattato. Ora, se si continua a pensare a gravissime sanzioni economiche per inibire quella risposta militare, senza negoziare il trattato e accettare quella condizione cardine, non si capisce nulla della psicologia del popolo russo. I Russi, per costringere Napoleone alla ritirata, gli fecero terra bruciata attorno, e incendiarono la stessa Mosca la notte dopo il suo ingresso trionfale. Bruciare i raccolti volle dire non costringere alla fame solo la Grande Armata napoleonica, ma prima di tutto i Russi medesimi. Lo stesso quando irruppero le truppe del Terzo Reich nazista, con annessi italiani. Beppone Stalin, in quell’occasione, disse agli alleati, a proposito della volontà popolare di resistere, “non lo faranno certo per me, non lo faranno assolutamente pel comunismo, ma lo faranno per la Santa Russia”, e consentì subito, rimangiandosi l’ateismo di Stato, alla convocazione del Santo Sinodo per l’elezione del Patriarca. Ed il Patriarca eletto ricambiò donando alla Patria una divisione corazzata e benedisse la Guerra Patriottica.

Ci vuole poco per comprendere, se si capisce lo spirito russo, che sanzioni e relativi sacrifici non piegano l’invidiabile patriottismo di un popolo che non va avanti ad hamburger e patatine. E i liberali, se sono davvero ancora tali, dovrebbero ricordare come uno dei più grandi liberali del ventesimo secolo, Salvador de Madariaga, sia stato il fondatore della psicologia dei popoli, come disciplina scientifica fondamentale.

Aggiornato il 20 dicembre 2021 alle ore 11:24