Chiedo scusa a tutti se – come Giorgio Gaber – vi parlo di Maria. Chiedo scusa anche a Gaber se non parlo di Maria la Rivoluzione e ai miei amici liberali se non parlo nemmeno di Maria la Libertà. Parlo di Maria, l’Anima, la Madre, il suo amore, la sua bellezza e il suo dolore. E parlo anche della civiltà e della cultura che ci ha nutriti e allevati, come una madre.

Parlo per esempio della Madonna con bambino e angeli di Filippo Lippi, della Vergine delle Rocce e della Madonna (giocosa e adolescente) Benois di Leonardo, della Madonna della Seggiola di Raffaello, dell’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina, della Vergine nera (nota anche come Madonna nera) di Częstochowa, della Madonna di Vladimir, della Madonna del Roseto di Bernardino Luini, della Madonna Lochis di Tiziano. Sono tra i dipinti che raffigurano Maria come Bellezza spirituale, universale e assoluta.

Parlo perciò anche del dolore composto nella bellezza della madre nella Pietà di Michelangelo. Parlo dello Stabat Mater nei versi di Jacopone da Todi: “Stabat Mater dolorosa/ iuxta crucem lacrimosa”. Versi trasposti poi in musica da numerosi compositori. Dal meraviglioso Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi (che lo terminò morendo giovanissimo), a quello di Luigi Boccherini, a quello di Joseph Haydn, a quello di Gioacchino Rossini, a quello di Antonin Dvorak e a quello di Giuseppe Verdi. Sono – non a caso – tra le musiche più ispirate e più belle, mai composte in Occidente e altrove. L’elenco delle bellezze ispirate da Maria potrebbe continuare quasi all’infinito.

Scusate se oso parlare anche della mamma, non solo quella vera di Gesù, ma anche quella che Pier Paolo Pasolini diceva, “la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore”… “perché l’anima è in te, sei tu/ ma tu sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù”. Scusate se parlo dell’anima: sia di quella personale, sia di quella occidentale.

E quindi chiedo scusa se parlo qui anche di tutte quelle mamme del mondo che danno ai figli un amore non mai ripagabile e che, dopo una vita di dolori e sacrifici, muoiono senza avere in cambio e senza nemmeno aspettarsi dai figli né riconoscenza né gratitudine. Tutto questo è Maria. Non solo la madre di Gesù Cristo, ma la madre e l’anima di noi tutti. Ora c’è qualcuno qui in Occidente che vorrebbe cancellare con il nome di Maria, simbolo stesso della Madre, il nome della mamma, del suo dolore, della sua funzione generatrice e della sua bellezza. Vorrebbe cancellare tutte le Madonne con bambino e gli Stabat Mater creati in Occidente e con essi tutto quello che secoli di cultura cristiana ci hanno dato. Vogliono cancellare tutto questo per un folle e ideologico odio per il Cristianesimo e per la cultura cristiana e liberale. In fondo, per un patologico e narcisistico odio di sé.

Non so voi ma io, se qualcuno prova a cancellare il nome Maria, col pretesto che è la madre di Gesù, e con esso vuole cancellare la mia cultura, la mia civiltà, insomma mia madre, e me stesso, non ragiono più. E gli dò un pugno.

Aggiornato il 10 dicembre 2021 alle ore 10:02