La notte dei lunghi coltelli

Matteo Salvini sembra aver capito il segnale proveniente dalle urne visto che da qualche giorno si mostra sempre meno osannante ancella di Mario Draghi. Il risultato proveniente dalle elezioni aveva bocciato la Lega in posizione subalterna al Governo, mettendo Matteo Salvini di fronte a un bivio: subire l’attuale maggioranza perdendo consensi o influenzare l’operato di Mario Draghi dando senso alla permanenza del Carroccio al Governo.

Ma è proprio adesso che viene il bello: l’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia (che si sgonfierà perché costruita ad arte), le accuse di neofascismo al democristiano Enrico Michetti (candidato di centrodestra al ballottaggio nella Capitale) e lo sputtanamento di Luca Morisi, il consulente della comunicazione leghista (le cui accuse penali sono cadute prima ancora di essere concretizzate), dimostrano chiaramente che la notte dei lunghi coltelli sta per arrivare.

Il centrodestra fa paura soprattutto perché il centrosinistra è a corto di idee, di identità e di una fisionomia ben precisa (va da Carlo Calenda a Pier Luigi Bersani passando per Giuseppe Conte e Matteo Renzi). La storia ci insegna che, in assenza di un progetto, la sinistra è abituata ad ammazzare l’avversario: in fin di conti è dal 1994 che a sinistra si occupano più della distruzione dell’avversario che della costruzione di un’alternativa. E il plotone d’esecuzione parrebbe già pronto per gennaio, mese in cui si avvieranno le trattative per eleggere il nuovo capo dello Stato.

Giorgia Meloni ha ingenuamente proposto un patto: eleggere Mario Draghi al Quirinale dichiarando conclusa l’esperienza di questa legislatura, giungendo così alle elezioni politiche anticipate. Matteo Salvini sembra condividere la linea ed Enrico Letta parrebbe ammiccare, dichiarandosi velatamente possibilista. Il tranello sta nel fatto che il Partito Democratico starebbe pensando a un colpo di mano da mettere in campo un minuto dopo l’elezione di Mario Draghi al Quirinale: incassata la prima parte dell’accordo (SuperMario al Colle), vorrebbe disattendere la seconda parte (le elezioni anticipate) mettendo in piedi una sorta di maggioranza Ursula che arriverebbe fino a Forza Italia, ricacciando Lega e Fratelli d’Italia nel dimenticatoio per l’intero ultimo anno di legislatura, marchiati come polli ingenui e inadeguati che hanno abboccato al tranello e che così vengono ricacciati nelle fogne.

Fantapolitica? Voci di corridoio? Crediamo proprio di no visto che ci sono due indizi che portano nella stessa direzione: le continue provocazioni del Pd finalizzate a far saltare i nervi alla Lega, comportando una crisi con conseguente uscita del Carroccio dal Governo e le continue voci fuori dal coro di Forza Italia che per bocca di Renato Brunetta e Mariastella Gelmini sembra appiattirsi sulle posizioni del Pd, evitando di fare squadra con la coalizione di riferimento (prove tecniche di maggioranza Ursula).

Il gioco di Enrico Letta nei prossimi mesi sarà quello di agente provocatore intento a minare la permanenza della Lega al Governo, onde poi proclamarsi salvatore del Paese, intestarsi l’elezione di Draghi al Quirinale, governare per l’ultimo anno della legislatura (ancora una volta senza passare dalle urne) e presentarsi come l’unica forza in grado di proseguire il lavoro di Mario Draghi. Il giochino è semplice, Forza Italia è complice e il centrodestra non deve abboccare.

Aggiornato il 09 ottobre 2021 alle ore 08:53