Due verità su Covid e vaccini

La tesi dei no-vax, e simili, è la seguente: poiché il vaccino non uccide il virus, vaccinarsi non è decisivo per contrastarlo. La tesi è falsa due volte: come proposizione e come obiezione. Su tale falsità è stata impiantata una parte della polemica pretestuosa contro la condotta dei governi in pressoché tutto il mondo. Da qui pure il complottismo universale, l’insurrezione contro la produzione e somministrazione dei vaccini.

A riguardo, due sono le verità effettuali, come le chiamava Machiavelli che di realtà s’intendeva meglio d’altri. La prima verità mostra che i vaccinati muoiono in proporzione incommensurabilmente minore dei non vaccinati. La seconda verità dice che il vaccino non uccide i virus contro i quali venga inoculato, ma impedisce che entrino nell’organismo infettandolo oppure che, se entrati, risultino pericolosi o letali per l’organismo colpito.

Se la proposizione è falsa, appare fraudolento e comunque sbagliato presupporla vera per opporvi l’obiezione. Gli avversi e i perplessi della vaccinazione anti-Covid non mirano all’impossibile uccisione del virus, ma alla contestazione politica delle misure governative. Buona fede o cattiva fede a parte, di fatto “contribuiscono” a far morire un’aliquota di esseri umani che non morirebbe se si vaccinassero, a prescindere dalle guarigioni.

I virus non possono essere uccisi direttamente come fossero soldati nemici arruolati dall’esercito pandemico, ma muoiono da sé fino ad estinguersi quando non trovano più organismi dove proliferare per contagiarne altri. I vaccini servono a sottrarre al virus gl’infettabili e farlo morire d’inedia, per così dire.

Aggiornato il 06 settembre 2021 alle ore 09:11