In ginocchio a targhe alterne

La genuflessione mondiale che va tanto di moda in questi tempi bui, in Parlamento, sulle strade, sui campi di calcio, è a targhe alterne. Il sangue versato sulle repressioni cubane non indigna, non interessa ai mass media del Belpaese.

Tutti zitti a rotule libere nel mainstream addomesticato al silenzio. Le dittature comuniste o regimi applicati in vari luoghi del pianeta non vanno condannati, semplicemente vanno accettati. Crociati e legamenti respirano, le barbarie un po’ meno. Tanto si può parlare di Ungheria e indignarsi prima e dopo i pasti. Per Cuba no.

Aggiornato il 15 luglio 2021 alle ore 10:41