Azzerare il Comitato tecnico-scientifico

La commedia tragica della guerra al Covid-19 prosegue senza soluzione di continuità. La scorsa settimana il misterioso Comitato tecnico-scientifico (Cts) ha avanzato la proposta – poi repentinamente ritirata – di far indossare le mascherine ai clienti dei ristoranti al chiuso, tra un boccone e l’altro e una bevuta e l’altra. Ciò ha suscitato l’ilarità di alcuni autorevoli professionisti, come l’infettivologo Matteo Bassetti, il quale l’ha definita “una proposta imbarazzante, priva di alcun fondamento scientifico”. Mentre la leader del maggior partito di opposizione, Giorgia Meloni, ha rivolto un appello al premier Mario Draghi, chiedendo l’immediato azzeramento dello stesso Cts.

Ciò rappresenta, a mio avviso, un passaggio che il sistema politico, dopo quasi un anno e mezzo di vera e propria dittatura sanitaria, non può più eludere a lungo. Occorre riportare il Paese entro i limiti del dettato costituzionale, arrestando una deriva di crescenti ridicolaggini liberticide che ha già determinato conseguenze molto gravi sul piano democratico, tra cui una vera e propria regressione di massa. In estrema sintesi, stiamo vivendo da troppo tempo in un clima così assurdo, dominato da una paura del Coronavirus assolutamente sproporzionata, che buona parte della cittadinanza ha perso ogni capacità critica, tanto da prendere per colato anche le misure più strampalate, come quella assurda di mangiare e bere con la mascherina.

Di fatto, da un iniziale e ragionevole approccio basato sull’esperienza, che molti attuali Savonarola sanitari avevano caldeggiato, il Paese ha virato bruscamente verso una catastrofica impostazione di natura magica. Alcuni elementi spacciati per risolutivi, ma privi per l’appunto di solide basi scientifiche, come l’uso massivo delle mascherine in ogni ambito, il coprifuoco, il blocco totale di moltissime attività economiche, ci hanno letteralmente riportato indietro di parecchi secoli, laddove il pregiudizio e la superstizione dominavano incontrastati.

D’altro canto, la nuova normalità, che è sempre in cima ai pensieri del ministro della Salute, Roberto Speranza, si basa su obblighi palesemente irrazionali e, per questo, tende a strutturare nella società una serie di riti e procedimenti di natura mistica, i quali appaiono lontani anni luce proprio da quella visione scientifica che viene usata come una clava da chi ci ha tolto la libertà. Una evidente contraddizione che, al pari delle misure misteriche appena citate, siamo ancora in pochi a cogliere.

Aggiornato il 04 giugno 2021 alle ore 10:58