Se questo è un giurista

Se possa definirsi giurista uno che, forte dei suoi titoli accademici e sostenuto dal più ineffabile (ex, grazie a Dio) Guardasigilli della storia repubblicana, impegna il suo prestigio per opporsi alla cancellazione della riforma che, di fatto, aveva abolito la prescrizione.

Se possa ritenersi giurista uno che, pur esperto in munere alieno (ma non in utroque iure), non si renda conto che la prescrizione è istituto di matrice civilistica e suggella il presunto disinteresse del titolare all’esercizio del diritto in conseguenza di una inerzia protratta nel tempo.

Se possa iscriversi all’albo dei giuristi uno che ha affidato per ben due volte il timone della Giustizia ad un soggetto il quale, nei suoi giorni migliori, postulava la decrescita felice del dolo, destinato a farsi colpa.

Questo è il tema. Se quando parla Giuseppe Conte, parla un giurista. E che valore hanno le sue parole.

Aggiornato il 19 maggio 2021 alle ore 12:20