Alla mercé dei talebani delle chiusure

Intervenendo in un incontro organizzato dalla Cgil di Venezia, il microbiologo Andrea Crisanti l’ha fatta ancora una volta fuori dal vaso, come si suol dire. Scettico sulla possibilità di giungere rapidamente ad una immunità di gregge attraverso la vaccinazione di massa, questo noto talebano delle chiusure ha proposto tre agghiaccianti alternative per tornare alla “normalità”:

a) mascherine e distanziamento ad Aeternum;

b) segregare chi non è vaccinato (roba da regime nazista);

c) dare incentivi per vaccinare anche i ragazzini (la più soft delle tre).

Ora, vorrei evitare di commentare nel dettaglio un tale esempio di tirannia sanitaria, la quale non sarebbe accettabile neppure se stesse dilagando la peste nera, figuriamoci al cospetto di un virus che ha una letalità stimata dall’Oms oramai al di sotto dello 0,25 per cento. Ciò che invece mi preme sottolineare, dopo oltre un anno scandito dai messaggi terrorizzanti dello scienziato di turno, è l’impressionante acquiescenza che pure l’attuale Governo, guidato da un uomo che si presume super partes, mostra nei riguardi di chi invoca misure profondamente illiberali.

Anziché puntare su una strategia ragionevole, così come sta facendo con grande successo la bistrattata Svezia, che mette in sicurezza i fragili col vaccino e liberi chi corre un rischio remoto anche infettandosi, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione, noi proseguiamo nell’insensato tentativo di raggiungere il mitico contagio zero. Un obiettivo demenziale, dal momento che il Sars-Cov-2, al pari dei suoi cugini del raffreddore, una volta che si è installato saldamente nella comunità umana ci resterà vita natural durante, per così dire.

Quindi, se vogliamo salvare la nostra economia e il futuro dei nostri figli, tornando ad una vita veramente normale, dovremmo accettare di convivere con il virus. Convivere da uomini liberi, consapevoli che il rischio zero non esiste, e non da sudditi di una improvvisata schiatta di talebani della salute, che vorrebbero imporci a tempo indeterminato il giogo delle mascherine, senza uno studio che ne dimostri l’efficacia nell’uso massivo che è stato imposto in Italia.

Aggiornato il 31 marzo 2021 alle ore 09:39