La riconferma del partito delle chiusure

Il Governo di Mario Draghi non ha ancora ricevuto la fiducia ma già, almeno per noi aperturisti, riserva una grande delusione: la permanenza nella stanza dei bottoni del partito del terrore, capitanato dal riconfermato ministro della Salute, Roberto Speranza. Tant’è che, quasi per suggellarne il malaugurato bis, il suo principale consigliere per l’emergenza Covid-19, Walter Ricciardi, si è rapidamente affrettato ad indossare il sinistro saio di un novello Girolamo Savonarola, invocando senza mezzi termini un immediato lockdown totale con queste parole deliranti, dal momento che i numeri i discesa parlano un’altra lingua: “E’ evidente che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna all’instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno. Chiederò al ministro un lockdown totale”.

Ora, a parte che l’Italia continua a convivere malamente con le più dure restrizioni d’Europa, distruggendo l’economia, la socialità e l’istruzione. Ma analizzando i citati numeri, si vede che né sul piano dei ricoveri e né su quello dei decessi, che vedono una media settimanale di quasi un terzo rispetto al picco di dicembre, esiste una emergenza degna di questo nome. In tal senso, semmai, l’unica emergenza che Ricciardi & company possono invocare è legata alla possibile uscita da un clima di folle isteria che costoro insistono in tutti i modi a voler mantenere in vita. Da questo punto di vista, non possiamo che apprezzare le dure parole espresse all’indirizzo di Ricciardi dal leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a “Mezz’ora in più”, trasmissione condotta da Lucia Annunziata: “Prima di terrorizzare gli italiani, parli con Draghi. In Italia c’è voglia si salute, di vita di normalità. È un anno che qualcuno ci dice state chiusi. Speranza è stato riconfermato e io rispetto le scelte del presidente del Consiglio, ma spero che a livello di squadra ci sia ascolto. Non ci sta che un consulente del ministero della Salute una mattina si alzi e, senza dire nulla a nessuno, dica che bisogna chiudere le scuole e le aziende”.

Parole esatte e pesanti come pietre e che spero vengano prese in considerazione dal tanto osannato Mario Draghi. Il Paese è troppo stanco per sopportare altri mesi di chiusure insensate e non ha bisogno di titoli altisonanti, bensì di una rapida strategia per uscire da una situazione che non è più sostenibile a lungo.

Aggiornato il 15 febbraio 2021 alle ore 09:37