
Il semaforo “verde” sulla piattaforma Rousseau l’ha dato l’ex comico Beppe Grillo, che ha ottenuto dal premier incaricato Mario Draghi il via libera al super ministero green. Tutto qui? A parte la difesa strenua del reddito di cittadinanza, baluardo folle dei grillini (insieme al Mes e alla prescrizione, Crimi docet) in via di spaccatura definitiva via web (il voto dalle 10 alle 18 di oggi), fa veramente ridere e piangere insieme il quesito posto dalla Casaleggio associati agli elettori pentastar: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.
Come fa un elettore medio eterodiretto cresciuto e ingozzato con dosi di “onestà, onestà!” a dire di no a questa domanda così banale posta dal gotha a Cinque Stelle? Come fai a mettere la spunta sul “no” se a chiedertelo sono Fico e il buon Conte. L’ala del “vaffa” capitanata dal viaggiatore-sognatore Di Battista si rassegni. Sarà un successo, una vera democrazia stanca e diretta che senza pensarci troppo dirà: “Sì”. La svolta verde? Vuoi mettere.
Una cosa è certa: un quesito posto così fa paura per la considerazione che si ha dell’elettorato. Auguri e buona connessione.
Aggiornato il 12 febbraio 2021 alle ore 09:38