Cialtroni tutti, nessuno escluso

Qualche anno fa lessi un libro molto piacevole per la capacità di miscelare analisi e leggerezza; “Fenomenologia del cialtrone, come riconoscere i buoni a nulla capaci di tutto” il titolo, Andrea Ballarini l’autore. In questi giorni mi è, in particolare, tornata in mente una frase: “La cialtroneria non si crea né si distrugge, si può solo distribuire”. Perché diciamocelo, questa crisi di governo ci ha rammentato, ove mai ci fossimo distratti, che la cialtroneria è un tratto nazionale, non meno di pizza e mandolino.

Perciò in giorni in cui è tutto un fiorire di “il Paese non può permettersi questo, il Paese non può permettersi quest’altro” ricordatevi, cari miei, che il Paese non poteva permettersi neppure di consegnare un terzo del Parlamento ad una manica di buoni a nulla e perciò capaci di tutto, per dirla con Leo Longanesi. Eppure lo avete fatto.

E lo avete fatto con il determinante contributo di chi li ha blanditi, inseguiti ed infine pasciuti, consegnando loro dopo il Parlamento anche il Governo del Paese. E lo avete fatto pure per colpa di quelli come me che – spacciando, innanzitutto tutto a sé stessi, per rispetto della democrazia, il farsi i “casi propri” – hanno consentito che quelle Aule diventassero un “bivacco” di “Ciampolilli”. Cialtroni tutti, nessuno escluso.

Aggiornato il 01 febbraio 2021 alle ore 10:42