Il Fondo Salva Stati e l’Armata Brancaleone

Mi pare evidente che sulla riforma del Fondo Salva Stati nella maggioranza di governo si stia facendo, come nell’esercito di Franceschiello, “ammuina”.

È, pertanto, assai probabile che il terror-panico tenga anche questa volta in qualche modo unita quella che sempre più appare come una Armata Brancaleone. Peccato perché la pandemia – con l’emergenza sanitaria ed, ancor più, economica che ne sono il corollario – richiederebbe idee chiare e mano ferma nell’applicarle. I numeri – i quali sono resistenti alle ideologie, specie se d’accatto – ci dicono che siamo i peggiori di tutti nel rapporto contagiati/deceduti e tra i peggiori in quello abitanti/deceduti; insomma non è andato affatto “tutto bene”.

Del resto che il “Modello Italia” propagandato dal Minculpop casaliniano fosse favola per sempliciotti è evidente, non da oggi. Tuttavia, a ben vedere non sono né maggioranza né Governo il problema. La questione di fondo è che non siamo un Paese “normale”. Uno di quelli in cui, persino banalmente, quando si vota si confrontano le idee e – soprammercato, ché i libri dei sogni non si mangiano – pure la capacità di realizzarle. No, da noi si vota contro un “nemico” ed in base a questa logica si digerisce qualsiasi “mappazzone”, per dirla come certi cuochi televisivi.

La lunga agonia di questo magnifico quanto disgraziato Paese è colpa nostra, non dei politici – per quanto improbabili ogni giorno si dimostrino – che noi eleggiamo.

Aggiornato il 08 dicembre 2020 alle ore 13:12