Giuseppe Conte: il nuovo Caifa

Perché questo titolo apparentemente così strano? Per dire una cosa molto semplice: che la logica adottata da Caifa è la medesima adottata dal nostro Governo e, probabilmente, anche da altri governi. Secondo le narrazioni evangeliche, Caifa, infatti, di fronte alle accuse mosse a Gesù – che sapeva essere false – ritiene che occorra dar loro corso, in quanto “è meglio perisca un uomo solo, invece che tutto il popolo”. Allo stesso modo, il nostro governo sta dando corso ad una vaccinazione di massa che dovrebbe principiare alla fine del prossimo gennaio, ma senza che ve ne siano adeguate ed irrefutabili evidenze scientificamente fondate, nonostante le ripetute affermazioni che in senso contrario ci vengono ribadite ossessivamente ogni sera dai mezzi di comunicazione. Tutti i virologi e i politici ci ripetono senza tregua che i vaccini che giungeranno in Italia fra poche settimane sono efficaci e sicuri. E il governo si adegua.

Così non è e non occorre essere esperti per saperlo con sufficiente certezza. Infatti, per un verso, l’efficacia dei vaccini, una efficacia non probabile o presunta ma scientificamente certa, non è ancora per nulla documentabile in modo oggettivo. Per altro verso – e questa è forse la cosa più grave – non si può avere alcuna sicurezza circa l’assenza di possibili effetti secondari dei vaccini, che siano più o meno gravi non è dato sapere. Questa mancanza di sicurezza deriva dal fatto che la sperimentazione dei vaccini è stata contratta nel tempo in soli sei o sette mesi, invece dei due o tre anni necessari, tempo medio scientificamente assodato. Si badi. Qui non si tratta di spiegare risorse economiche aggiuntive o personale di ricerca più numeroso, come molti sostengono a proposito dei tempi più brevi del solito. Ciò che qui viene in gioco è invece dato da due elementi: la massa dei soggetti su cui eseguire una seria sperimentazione e il tempo che sia necessario attendere allo scopo di poter ragionevolmente escludere l’insorgenza di effetti secondari indesiderabili. In altri termini, per poter ragionevolmente e fondatamente escludere questo pericolo – con una dose scientificamente corretta di probabilità – occorre, dal primo punto di vista, non effettuare trenta o quarantamila vaccini sperimentali, come pare sia stato fatto, bensì almeno un milione o un milione e mezzo; da un secondo punto di vista, occorre attendere che l’organismo di questi soggetti volontari cui sia stato praticato il vaccino mostri eventuali effetti secondari, e ciò non accade certo in sei o sette mesi. Per mettere in evidenza questi eventuali effetti secondari, non esiste nessuna possibilità di contrarre alcunché, a meno che la Pfizer o le altre case produttrici non godano di questo potere magico capace di far addirittura contrarre gli anni a venire, facendone contare due in uno: operazione quanto mai originale e innovativa e tale che – se possibile – manifesterebbe doti sovrannaturali, non concesse agli umani.

Ecco dunque la logica di Caifa, fatta propria dal Governo, il quale sta ragionando all’incirca come segue. Per ora, affrettiamoci a fare i vaccini, importandoli e praticandoli a decine di milioni di italiani allo scopo di tentare di immunizzarli (ammettendo che essi siano efficaci) e se, come possibile e come comunque non si può escludere, si troveranno alcune migliaia di persone per le quali insorgeranno effetti secondari – di inconoscibile gravità – va bene ugualmente: meglio che alcune migliaia di persone soffrano effetti secondari dei vaccini, invece che tutto il popolo resti non vaccinato. Impagabile Governo dunque, che, sposando la logica di Caifa, secondo la quale “il fine giustifica i mezzi”, mostra il suo vero volto: un volto da compiuto ed inguaribile autocrate. E allora, stando così le cose, con un Governo che occulta la verità dei fatti, cioè che la sperimentazione dei vaccini in arrivo risulta del tutto insufficiente, soprattutto in relazione a possibili effetti secondari, perché meravigliarsi se buona parte degli italiani pensa di non farsi vaccinare? (in Francia pare siano addirittura il 60 per cento). Di questa sfiducia dei cittadini, il Governo deve incolpare solo se stesso, la propria scarsa trasparenza, la segretezza di troppi passaggi decisionali, quella dell’algoritmo da cui dipende la colorazione delle regioni, la confusione derivante dai troppi poteri concessi ai virologi. Anche per questo la virologa Maria Rita Gismondo dell’ospedale Sacco di Milano ha affermato con decisione nel corso di “Porta a Porta”, pochi giorni or sono, che lei a gennaio non farà il vaccino, in quanto è scientificamente infondato escludere che esso possa produrre effetti secondari. Naturalmente, è stata subito ridotta al silenzio da tutti gli altri ospiti. Ma ciò non sposta di una virgola quanto sopra illustrato e che di filato conduce ad una conclusione solo apparentemente sconcertante: il vero alleato dei “no vax” è proprio questo Governo. Perché ha il volto di Caifa.

Aggiornato il 08 dicembre 2020 alle ore 09:36