Può esser utile a volte, allo scopo di comprendere le caratteristiche fondamentali della propria epoca – nella impossibilità di vederla in chiave storica – seguire la strada di quello la cultura tedesca chiama “esperimento mentale”, vale a dire una prova soltanto immaginaria di come potrebbero verificarsi o non verificarsi certi effetti a partire da premesse date (si pensi, per tutti, al celeberrimo esperimento mentale dei due gemelli di Einstein).
Per capire il tempo e l’assetto sociale in cui viviamo oggi, propongo allora di immaginare che San Giovanni Bosco, uno dei Santi più noti in tutto il mondo, nascendo nel nostro tempo, tentasse di dar vita alla propria opera oggi – e non a metà dell’Ottocento – come invece accadde: ci riuscirebbe?
Non ci riuscirebbe per nulla. Vediamo perché.
Non potendo certo passare in rassegna tutti i momenti salienti della ricchissima biografia di Don Bosco, mi limito ad alcuni più significativi.
1) Dapprima, il Santo comincia visitando le carceri dei minori, insieme a Don Cafasso, dove centinaia di adolescenti vivevano in condizioni spaventosamente disumane, in mezzo a lordure ed insetti. Se ne dolse a tal segno, che forse può dirsi che proprio da questa terribile esperienza nacque il suo desiderio insopprimibile di dedicare la propria vita ai giovani.
Tuttavia, oggi non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Infatti, egli non era il cappellano delle carceri, ma soltanto un giovane sacerdote desideroso di recare conforto a giovani dimenticati. Gli sarebbe stato negato ogni permesso e a nulla sarebbero valse le sue suppliche. Anzi, sarebbe stato guardato con sospetto e non si può escludere che qualche giovane pubblico ministero, avvezzo a sospettare dei preti, avrebbe potuto dar vita ad una qualche indagine su di lui, sulla scorta di una domanda: ma costui perché mai vuol visitare le carceri? Che sia un complice di qualche detenuto e che, sfruttando la copertura della veste sacerdotale, voglia portare fuori “pizzini” contenenti istruzioni per altri malfattori?
2) Poco dopo, il Santo raccoglie dalle periferie torinesi ragazzini sbandati e disperati e, a gruppi, li porta a casa sua dove dà loro un pasto e un giaciglio, oltre ad accattivarsene l’amicizia personale, che poi servirà a farli ritornare da lui.
Oggi, non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Un vicino, insospettito, lo avrebbe segnalato ai Servizi Sociali e questi alla Procura competente per territorio. Oggi, Don Bosco rischierebbe, nel migliore dei casi, l’accusa di esercizio abusivo di attività alberghiera o, nel peggiore, l’arresto in flagranza perché sospettato di pedofilia.
3) Dopo alcuni anni, i ragazzi erano ormai centinaia e lo spirito realistico di Don Bosco lo induceva a cercare una sistemazione che almeno li ponesse al riparo dalle intemperie. Trovò così e prese in affitto una tettoia di 15 metri per sei da tale Pinardi e la usò per accogliere i giovani al riparo da pioggia e neve.
Oggi non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Avrebbe infatti subito avuto addosso i Vigili del fuoco, la Asp, il, Comune, la Prefettura e altri sei o sette uffici pubblici che lo avrebbero pesantemente sanzionato per la violazione di una miriade di norme di legge e regolamentari, inducendolo ad una fuga immediata.
4) Non contento di ciò, Don Bosco proteggeva i suoi ragazzi anche dai datori di lavoro del tempo, spietati soprattutto verso i più giovani, inducendoli a stipulare contratti – redatti da lui medesimo – che prevedessero il riposo settimanale, un numero massimo di ore di lavoro giornaliero, le ferie pagate ed altre garanzie.
Oggi non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Sarebbe stato accusato di contrattazione sindacale abusiva e avrebbe avuto contro tutti i sindacati, le rappresentanze sindacali di fabbrica ed azienda, la Confindustria, la Confcommercio, la Confagricoltura ed altre decine di Confqualcosa, inducendolo a smetterla una buona volta.
5) Ancora. Don Bosco costruiva, era un Santo costruttore: scuole, chiese, asili, ostelli, tutto ciò che servisse ad ospitare, educare, istruire, salvare la gioventù.
Oggi non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Avrebbe subito suscitato la reazione del Comune che lo avrebbe accusato di abusivismo edilizio, dei Vigili del fuoco che avrebbero sigillato i locali per motivi di sicurezza, di tre o quattro ministeri e soprattutto di quello degli Affari sociali che, ingelosito, avrebbe rivendicato per se ogni sua opera, inducendolo a lasciar perdere.
6) Infine, Don Bosco otteneva – per questo era un Santo – l’intervento divino, profetizzando il futuro, dando suggerimenti importanti alle stesse Autorità, in alcuni casi pervenendo perfino alla resuscitazione di persone decedute.
Oggi non avrebbe potuto farlo per nulla al mondo. Sarebbe stato accusato di voler profittare della pubblica credulità per inconfessabili scopi. Sarebbe perciò fuggito.
Piccola morale: oggi, Don Bosco sarebbe stato impedito nel suo cammino di santità.
Come dire che la nostra epoca inibisce con tutte le sue forze la santità. Figuratevi il resto… Interessante, no?
Aggiornato il 07 settembre 2020 alle ore 10:42