Autostrade: non esiste democrazia senza trasparenza

Alitalia, Ilva, Autostrade.

Direi che ci troviamo di fronte ad una nuova Iri. Ora, io guardo allo “Stato imprenditore” con gli stessi sensi con cui mi rivolgo all’arbitro che fischia un rigore contro il mio Milan: mi trattengo dal vituperio solo se in compagnia e neppure sempre. Tuttavia, resto un sincero democratico e se il Paese ha espresso una maggioranza iper-statalista mi adeguo anche, se non soprattutto, quando sono in disaccordo. Però, c’è un però: non esiste democrazia senza trasparenza.

Quindi, di grazia, circa la vicenda di Autostrade vorrei sapere quanto il contribuente italiano (tramite CdP) dovrà pagare Atlantia (e i Benetton) per la quota in Aspi e, ormai che ci siamo, pure quale è la previsione di impegno finanziario per sostentare il carrozzone pubblico che si è andati gioiosamente a ri-creare. Non adontatevene, vi prego.

Purtroppo, noi piccoli fan di Luigi Einaudi siamo gente strana e ci picchiamo, come lui scriveva nella più famosa delle sue Prediche inutili, di “Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare”.

Aggiornato il 15 luglio 2020 alle ore 14:30