Verso il settembre nero della tempesta perfetta

In qualsiasi Paese del mondo quando le previsioni metereologiche indicano l’arrivo, imminente o meno, di un uragano, scatta la corsa alle misure in grado di attenuarne le conseguenze. L’unica eccezione a questa regola di elementare buon senso sembra essere l’Italia. Non c’è un solo osservatore che non preveda per settembre lo scoppio di grandi tensioni sociali dovute ad una crisi per nulla messa sotto controllo dalle misure stabilite dal Governo in ritardo e che in parte si sono rivelate inefficaci. Ed a completare il quadro sempre più inquietante arriva la previsione dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati che annuncia il possibile arrivo in Europa di oltre cinque milioni di migranti provenienti dal Sahel in fuga dalla fame e dalle violenze crescenti degli islamisti attivi nell’Africa centro settentrionale.

Le avvisaglie di questo terrificante “settembre nero” causato dalla tempesta perfetta provocata dall’intreccio tra crisi economica e nuovi arrivi di disperati alla ricerca non solo di pace ma anche di benessere si sono già rivelate. Dalla Libia, dilaniata dalla guerra, sono riprese le partenze dei barconi e nel Canale di Sicilia si tornano a contare i morti a cui nessuno potrà mai dare un nome e, in qualche caso, una tomba diversa dal mare.

Il nostro Governo dovrebbe iniziare a fissare i provvedimenti in grado di mitigare le conseguenze della tempesta perfetta del settembre nero. Ma non solo è troppo impegnato dalla passerella di Villa Pamphili per occuparsi dei guai in arrivo, ma pare convinto che l’unico modo per blindarsi sia quello di poter denunciare l’arrivo di qualche emergenza da dover fronteggiare. E, naturalmente, preferisce pensare alla propria sopravvivenza piuttosto che a quella dei cittadini nella presunzione di rappresentare l’unica alternativa possibile ad una possibile crisi politica ed al caos totale.

Ma il “primum vivere” non è un ombrello capace di riparare dall’uragano. È una finzione che aggrava la situazione e, alla lunga, non garantisce neppure la sopravvivenza dell’Esecutivo!

Aggiornato il 19 giugno 2020 alle ore 10:44