
Ieri mattina mi sono svegliato vedendo le immagini della statua di Indro Montanelli imbrattata e leggendo le parole della cantante Fiorella Mannoia.
Mi è subito venuto in mente che tra tante frasi celebri attribuite a quel genio assoluto che fu Ennio Flaiano se ne trova una che in realtà non è sua. Fu, infatti, Mino Maccari che disse al suo amico Ennio Flaiano la famosa frase: “I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”.
Fin qui niente di straordinario, capita spesso, soprattutto con le attribuzioni postume. Ma nel caso di Maccari e Flaiano l’attribuzione avvenne in vita e Flaiano non se ne lamentò mai, anzi. Perché? Penso che Flaiano, prima di altri come spesso capita ai giganti, avesse compreso che esistono due tipi di fascisti. Quelli che si rifanno ad un partito che non c’è più dal 1945, e quelli che pensano di avere diritti che non sono disposti a riconoscere agli altri. I primi son facili da riconoscere: tra una selva di saluti romani si dichiarano entusiasticamente fascisti, spesso mi pare anche al di là della propria consapevolezza. I secondi no, anzi se gli dai del fascista si indignano. I primi sono pochi e assai spesso un po’ folkloristici, i secondi sono presenti nella società in modo trasversale, attraversano vari gruppi e classi, si mimetizzano in genere piuttosto bene tra gli altri cittadini. Non sempre le due categorie coincidono, anzi.
Mi fermo qui nell’esegesi delle parole del duo Maccari/Flaiano. Aggiungo di mio che a me, da liberale, non piacciono troppo né gli uni né gli altri, ma i secondi meno dei primi. Perché chi ha il coraggio delle proprie idee lo rispetto e se le sue idee non mi piacciono, come nel caso di specie, avverso quelle, non lui. Quelli che si autoproclamano intelligenti, o buoni, o onesti e, soprattutto, giusti e per questa via pretendono di imporre la propria visione del mondo, invece, non li rispetto, affatto. Perché oltre che fascisti, sono ipocriti e per un uomo libero è differenza non da poco.
P.S.: lasciateci Montanelli e tenetevi la Mannoia; contenti voi, contenti tutti.
Aggiornato il 15 giugno 2020 alle ore 11:14