Un Paese senza speranza

Il Fondo monetario internazionale pone l’Italia all’ultimo posto tra i sistemi più avanzati per crescita economica. Nel 2020 esso stima che l’Italia subirà una contrazione del 9,1 per cento. Stima a mio avviso fin troppo benevola, considerando il perdurare della folle e autodistruttiva linea che sul Covid-19 si continua a seguire in questo Paese senza più speranza.

Malgrado tutto sembri confermare la morte clinica di un agente patogeno il quale, come molti studiosi inascoltati, starebbe rapidamente seguendo l’andamento di altri analoghi virus, realizzando quell’auspicato co-adattamento evidenziato tempo addietro dall’ottimo Alberto Zangrillo, il sistema economico nel suo complesso viene letteralmente sommerso da misure e protocolli in gran parte demenziali.

A tal proposito un amico, recatosi nella confinante Croazia, mi ha inviato alcuni video di vita quotidiana in cui, tra le varie differenze rispetto a noi, si nota che nei supermercati nessuno, operatori compresi, usa mascherine e guanti, mentre per il resto le cose sembrano svolgersi nelle stesse modalità di prima. Che dire, probabilmente il loro virus sarà differente, così differente che in una settimana vi sono giunti ben 112mila turisti i quali, contrariamente alle nostre assurde misure di distanziamento, potranno andare in spiaggia senza mascherine. D’altro canto nella stessa Croazia, così come in molti altri Paesi di confine, tra cui Slovenia, Austria e Svizzera, sembra che non ci sia stata l’abominevole valanga quotidiana di narrazioni terrorizzanti inscenata in Italia da politici di Governo e scienziati-stregoni che facevano a gara a chi la sparava più grossa.

Racconti dell’orrore che, non avendo più argomenti legati al presente, visto che mentre scrivo i malati in terapia intensiva sono rimasti in 209 in tutto il Paese, non essendoci di fatto quasi più ricoveri, oramai sono tutti rivolti ad un futuro dominato da seconde e terze ondate, da focolai che potrebbero esplodere da un momento all’altro e da un improbabile vaccino da finanziare coi quattrini del contribuente. Vaccino che, come ci ricordano alcuni dei summenzionati studiosi inascoltati, per questo tipo di virus soggetti a rapide mutazioni, in questo caso benigne per l’uomo, rischia di trasformarsi in un costoso quanto inutile specchietto per le allodole, a tutto vantaggio di chi, speculando sulla paura di un popolo confuso e frastornato, ci tiene incatenati ad una mascherina.

Ma quando persino una rappresentate dell’opposizione democratica quale è Mara Carfagna, in veste di vicepresidente della Camera, si erge a maestrina arrogante, intimando a Vittorio Sgarbi di indossare correttamente in Aula la medesima mascherina (per la cronaca la portava agganciata agli occhiali), vuol proprio dire che le speranze di rapido ritorno alla normalità le abbiamo lasciate una volta che siamo entrati in questo inferno del coronavirus.

Nel frattempo non ci resta che assistere sempre più nauseati alle operazioni di pura propaganda, stile Stati generali, messe in scena dal premier Giuseppe Conte e dirette dall’incredibile Hulk, alias Rocco Casalino. Un condensato imbarazzante di chiacchiere in libertà che non vale neppure la pena di commentare, tanto esse appaiono completamente disancorate dalla realtà dei numeri e dei fatti. Ma tant’è: questi sono i tempi, questi sono gli uomini.

Aggiornato il 15 giugno 2020 alle ore 10:50