Non eravamo pronti a vivere in un film di fantascienza

Non c’è niente da fare, non eravamo preparati per calarci in un’atmosfera da “Gattaca” o da “Blade runner”. Vivere come in un film di fantascienza – e di fantapolitica – non fa per noi.

La sospensione della logica e di tutti i diritti costituzionali, il non prendere in considerazione le tesi degli scienziati inglesi presenti alla conferenza stampa di Boris Johnson sul coronavirus e la criminalizzazione di ogni dissenso – come nel modello cinese tanto caro a Luigi Di Maio e alla sua setta demenziale – non sono roba per noi nati nel Novecento.

Se i millennials e coloro che li cavalcano si trovano bene in questa atmosfera, buona fortuna. Tutti gli altri devono cominciare ad opporsi. A questo stillicidio di bozze fatte trapelare dal grande fratello di Palazzo Chigi vogliamo rispondere chiaro e forte che stiamo di fronte a dilettanti pericolosi. E talvolta anche da richiudere in manicomio.

Certo, tutto il mondo sta adottando le misure restrittive purtroppo necessarie, ma in Italia abbiamo cominciato a condire tutto ciò con troppa autocommiserazione. Con troppi inni di Mameli cantati dai balconi. Con troppa retorica che poco ha di patriottico e molto di “buttarla in caciara”. In tutto questo bailamme ci mancava l’informazione all’italiana, oscillante tra il moralismo e il paternalismo che fanno da condimento a un generale allarmismo.

Solo sentendo i primi 14-20 minuti delle relazioni degli scienziati britannici presenti allo statement di Boris Johnson, e leggendo cosa scrive il Times di Londra – che forse è più autorevole di La7 e perfino di Sky Tg – che paragona l’anticonformismo di Johnson a quello di Churchill, si capisce che non ci si può fidare delle intermediazioni riassuntive che quasi tutti i giornali hanno fatto della posizione inglese.

Certo è sempre una scommessa. Esattamente come quella cinese di chiudere tutto. Ma se poi a consuntivo si scoprisse che i morti e i contagiati, in Gran Bretagna come nel resto del mondo, sono stati più o meno – con le debite proporzioni – gli stessi, come la metteremmo? Almeno Johnson non ha fermato tutta l’economia. Qui da noi politici dal cervello inesistente, dalla visione miope e dal braccino corto propongono di curare l’economia con delle tachipirine. Neanche spostano di un trimestre i versamenti delle varie rottamazioni, che però riguardano il 99 per cento delle piccole e medie imprese, costringendo le persone a liquidare in perdita titoli e fondi per farvi fronte invece di spostare più in là questi adempimenti.

A Rai Radio Tre – Prima pagina – già si sentono gli agit-prop della patrimoniale, tutti parlano di Isee e di furbetti e di altre amenità prima riservate ai presunti delinquenti della corruzione.

Tra moralismo e paternalismo, tra braccini corti e incertezza persino del diritto amministrativo, facciamo ridere tutto il mondo con le “bozze di decreti” che promanano dal grillino uomo-immagine di Palazzo Chigi.

Usque tandem avrebbe detto Cicerone? Ma qui in giro non c’è neanche un Catilina. Il livello è quello dei protagonisti delle pellicole di Alvaro Vitali e del compianto Thomas Milian. Fantascienza sì, ma da b-movie.

Aggiornato il 16 marzo 2020 alle ore 13:50