I tagli fiscali di Giggino

A quanto risulta da una bozza di sei pagine, inviata dal Governo giallo-rosso a compendio della lettera di risposta alla richiesta di chiarimenti avanzata dall’Europa, la prossima Legge di Bilancio conterrà 30 miliardi di nuove spese e 15 miliardi di maggiori entrate. Maggiori entrate sotto forma di una miriade di cosiddette microtasse, che tanto micro poi non sembrano a chi le dovrà sborsare, le quali verranno applicate sulla base dei più disparati motivi etici, equi e solidali.

Tutto questo, inoltre, è bene ricordarlo con energia, avviene nell’ambito di un Paese economicamente stagnante da tempo, con la ben poco allettante prospettiva di entrare in una fase recessiva dalle conseguenze imprevedibili. Eppure dalle parti della improbabile maggioranza che occupa la stanza dei bottoni si continua a giocare con le parole, immaginando che attraverso un sapiente uso della comunicazione in salsa propagandistica sia sempre possibile raggirare il popolo in merito alla realtà incontrovertibile dei fatti e dei numeri, che come è noto hanno sempre la testa molto dura.

In questo senso definirei grottesca la perorazione in favore delle cosiddette tasse etiche, in particolare quelle sulla plastica e sulle bibite zuccherate, espressa dalla democrat Anna Ascani nel corso del talk-show L’Aria che tira, in onda su La7. Di fronte ad una estasiata Myrta Merlino, conduttrice di un programma di approfondimento politico decisamente incline allo statalismo e all’assistenzialismo, la giovane deputata ci ha spiegato che l’intento del Governo non è affatto quello di fare cassa, così come si sarebbe portati a credere conoscendo i nostri polli, ma si sta solo cercando di utilizzare la fiscalità per educarci a vivere, mangiando correttamente, e a diventare tutti gretini convinti nei riguardi dell’ambiente.

Tuttavia, se così stanno le cose, la stessa Ascani dovrebbe svelarci il perché si è deciso, tra i tanti balzelli etici predisposti per la nostra salvezza, di aumentare il prelievo anche sulle sigarette elettroniche. In questo senso disincentivare il fumo di vapore, arricchito di qualche essenza, rispetto alle oltre 200 sostanze tossiche presenti nelle classiche bionde non risulta molto comprensibile a noi comuni mortali.

Ma nell’empireo degli attuali salvatori della Patria anche questa settimana spicca su tutti il prode Luigi Di Maio, autore nel salotto televisivo di Giovanni Floris di un formidabile intervento circa le sorti certe e progressive del sistema tributario nell’era giallo-rossa. In anteprima assoluta il nostro, conosciuto anche come “Giggino ’o webmaster”, è riuscito nella quasi impossibile alchimia di trasformare un deciso aumento d’imposta in un vero e proprio taglio fiscale, lasciando quasi senza parole uno sbalordito conduttore. In particolare, sull’inasprimento previsto della cedolare secca sugli affitti con canone concordato, attualmente al 10 per cento, si è così espresso: “La cedolare secca quest’anno aumentava al 15 per cento, noi la abbassiamo al 12,5 per cento”.

A questo punto, di fronte a cotanta capacità politica, che qualche maligno potrebbe attribuire ad una faccia dannatamente somigliante con un diverso elemento anatomico, ci chiediamo cosa mai abbiamo fatto per meritarci una schiatta di così magnifici rappresentanti democratici. Si sono persi decenni a discutere intorno ad una sempre più urgente riduzione di una tassazione a dir poco infernale, ed ecco qua che un cervellone a 5 Stelle, creato dal nulla da quel gran scopritore di talenti politici che risponde al nome di Beppe Grillo, con una semplicissima formuletta ci spiega come riuscire a farlo senza colpo ferire.

A questo punto, dopo le imposte etiche e le tasse che mentre aumentano si riducono, non resta molto per trasformare l’Italietta di Giggino & company in una sorta di Paese della cuccagna in cui tutti potranno vivere felici e coglionati.

Aggiornato il 25 ottobre 2019 alle ore 10:18