Destra Liberale: senza impegno, s’intende

Destra Liberale si ripropone di raggruppare quei liberali che votano o militano nel centrodestra dello schieramento politico italiano, senza se e senza ma. Tuttavia, invita anche coloro i quali sono nell’ondivago Partito liberale di Stefano De Luca, i simpatizzanti italiani dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei, molti dei quali hanno aderito a +Europa di Emma Bonino, lettori di Critica Liberale, o chi ha preso una delle tessere Radicali, a venire quanto meno ad ascoltare alla “Festa de L’Opinione”, in Roma, il 18 ottobre. In quell’occasione, verrà lanciata Destra Liberale.

S’è, infatti, fortemente convinti che molti di questi liberali non si riconoscano nell’attuale sinistra giallorossa italiana. La loro testa, magari, è innamorata d’altri luoghi e tempi. Della contiguità fra liberali e laburisti nella Gran Bretagna del secondo dopoguerra del secolo scorso, per aiutare un partito costruito dai sindacati operai a liberarsi da schemi marxisti ed abbracciare la proposta liberale d’uno Stato sociale, contro ingiuste diseguaglianze, in una Nazione in cui, ancora oggi, bisogna essere figli di straricchi per accedere ad una buona università degli studi. O dei liberaldemocratici tedeschi i quali, sempre nella seconda metà del secolo scorso, si coalizzarono coi democristiani di Konrad Adenauer e Ludwig Erhard, in fondo un liberale molto classico, per ricostruire la Germania occidentale dopo una guerra persa; e poi coi socialdemocratici per motivi simili ai britannici. Sono nostalgici del liberal nordamericani delle lotte per i diritti civili e contro la segregazione razziale degli afroamericani.

Si può capire, in Italia, la presa di distanza, nel secolo XX, da certi settori dell’Assolombarda e del notabilato meridionale, che hanno indubbiamente compromesso alcuni ambienti liberali di destra. Oggi, però, s’è più che sicuri che molti quei liberali, ondivaghi o di sinistra, non riusciranno a sostenere, nemmeno con la molletta sul naso e gli occhi bendati, quella coalizione fra populismo grillino e sostenitori d’un potere bancario ed industriale mammonista, con la foglia di fico di citazioni pseudoliberali per coprire pudenda andate a male. Allora, vengano almeno ad ascoltare le proposte della Destra Liberale. Senza impegno, s’intende.

Aggiornato il 02 ottobre 2019 alle ore 11:03