La promessa del Colle per Conte

Matteo Salvini sostiene che Giuseppe Conte sia alla ricerca di voti. Ma per costruire un suo partito personale da utilizzare in caso di elezioni anticipate o per essere eletto Presidente della Repubblica nel corso della attuale legislatura? La domanda può apparire fantasiosa. Ma nella sempre più confusa e caotica vita pubblica italiana non appare affatto peregrina. Perché l’implosione in atto del Movimento Cinque Stelle provocata dai colpi sempre più pesanti degli alleati leghisti (Tav, grandi opere, Decreto sicurezza bis, ecc.), può anche provocare la trasformazione dell’“avvocato del popolo” nel leader di quella parte dell’area grillina che ha toccato con mano le gioie della governabilità e vorrebbe continuare a goderne rompendo con l’ala più radicale e giocando la carta dell’avventura elettorale di un Conte travestito da novello Mario Monti. Al tempo stesso, se la legislatura dovesse andare avanti ed arrivare fino alla data fatidica dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, chi altro, se non Giuseppe Conte, potrebbe diventare il candidato di quella “maggioranza Ursula” (così la definisce Matteo Renzi citando il fronte tra popolari, socialisti e grillini che ha prodotto l’elezione della von der Leyen alla presidenza della Commissione europea) per la successione a Sergio Mattarella?

In questo caso la fantapolitica ha un precedente significativo. Non è forse vero che Gianfranco Fini venne convinto a rompere la maggioranza del centrodestra a guida berlusconiana con la promessa che sarebbe diventato il nuovo Premier di una maggioranza di centrosinistra allargata agli scissionisti del Pdl? Certo, allora le promesse a Fini venivano da Giorgio Napolitano ed oggi il tentativo di imbonire Giuseppe Conte proviene da Dario Franceschini. Ma il fantasioso manovratore del Partito Democratico è affiancato sempre di più dai media del politicamente corretto importato dall’America liberal e dall’Europa ad egemonia franco-tedesca. Ed anche se la cosiddetta “maggioranza Ursula” non ha alcuna possibilità di concretizzarsi per le spaccature del Pd, la dissoluzione di Forza Italia e le lacerazioni del Movimento Cinque Stelle, la pressione mediatica e franceschiniana potrebbe diventare irresistibile per un Conte in preda ad ambizione incontrollabile.

Fantasie? Basta andare al voto e la fantapolitica scompare!

Aggiornato il 26 luglio 2019 alle ore 10:55