Autorevoli leader politici e diplomatici di massimo livello, statunitensi, europei e canadesi, hanno sottoscritto la dichiarazione dell’American Jewish Committee (Ajc) a sostegno del partenariato transatlantico e dei valori fondamentali che legano Europa e America del Nord.

Il testo completo della dichiarazione “Riaffermare il Partenariato Transatlantico – Una promessa di unità e determinazione”, sottoscritta dai 31 primi firmatari, è stato pubblicata oggi sul New York Times, sia nell’edizione statunitense che in quella internazionale.

L’annuncio, la dichiarazione e l’elenco completo dei firmatari sono disponibili anche su https://www.ajc.org/TransatlanticUnity. L’Ajc, la principale organizzazione ebraica globale ha sede a New York e mantiene uffici in tutti gli Stati Uniti e in Europa, tra cui il Transatlantic Institute di Bruxelles, istituito nel 2004.

“Americani ed europei sono uniti indissolubilmente da valori fondamentali comuni e da gravi minacce comuni, e quindi da un’agenda comune – ha dichiarato David Harris, Ceo di Ajc – I legami che compongono questa preziosa fratellanza di nazioni affini non devono mai essere lasciati a logorare, perché rappresentano la migliore speranza verso la realizzazione finale di un mondo davvero pacifico e prospero”.

Tra gli illustri firmatari spiccano ex presidenti, vicepresidenti, primi ministri, consiglieri per la sicurezza nazionale, segretari di Stato e ministri della difesa e degli affari esteri, in rappresentanza di 15 Paesi. Tra loro troviamo il vicepresidente Usa Joe Biden, i segretari di Stato Usa George Shultz e Madeleine Albright, il primo ministro britannico Tony Blair e il primo ministro francese Manuel Valls, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer.

Riaffermare il Partenariato Transatlantico

Una Promessa di Unità e Determinazione

Noi, i sottoscritti, siamo i grati eredi del sistema di sicurezza transatlantico post-bellico lasciatoci in dono da leader visionari americani ed europei, che ispirati da valori condivisi, si unirono contro minacce comuni. Ci solleviamo in difesa della preziosa alleanza delle democrazie - dei suoi trattati, istituzioni e norme - che ha sostenuto la pace e generato la prosperità, dalla Guerra Fredda ai nostri giorni. In quanto studiosi della Storia, conosciamo fin troppo bene l’altissimo prezzo che è stato pagato quando questi principi non sono stati rispettati e protetti.

Determinati a conservare la nostra indispensabile alleanza – e rifiutandoci di accettare che le inevitabili differenze che possono sorgere anche tra i partner più stretti mettano in pericolo il nostro legame – in un momento in cui i presupposti di base vengono messi in discussione e a volte sviliti, scegliamo questa occasione per riaffermare gli ideali ed i principi condivisi sui quali le nostre nazioni hanno contato sin dalla fine della seconda guerra mondiale.

A questo scopo, ci uniamo nell’affermare:

Il nostro impegno per un ordine internazionale basato sulle regole, in cui le violazioni ingiustificate dei confini vengono punite, i dispositivi giuridici sono autorizzati a far fronte alle sfide globali onorando allo stesso tempo la sovranità nazionale, e vengono difesi gli standard per la salvaguardia dei diritti umani universali;

La nostra fiducia nella Nato - indispensabile baluardo di pace e sicurezza per quasi 70 anni - e il nostro apprezzamento per l’inestimabile valore strategico dell’Organizzazione, per gli Stati Uniti e per i suoi 28 alleati transatlantici;

Il nostro rispetto per l’Unione europea, che - dalla sua nascita come Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio all’attuale configurazione a 28 membri - ha conservato l’Europa - storicamente irrequieta - libera e integra, rivelandosi il progetto di pace più ambizioso e di successo nella Storia moderna;

La nostra determinazione ad assicurare l’integrità dell’intelligence, delle forze dell’ordine e delle agenzie di sicurezza occidentali, sulla cui professionalità, cooperazione e reattività facciamo tutti affidamento per proteggerci dai pericoli sia di origine esterna che interna, statali e non statali;

La nostra difesa della democrazia e il nostro sostegno a misure appropriate di contrasto agli appelli all’estremismo, alla xenofobia ed a tutte le forme di intolleranza; di supporto ad una stampa libera e indipendente; volte a ostacolare e dissuadere gli attacchi informatici; e per bloccare tentativi di interferenze nei processi elettorali.

In questo momento decisivo, sollecitiamo altri leader politici e diplomatici che condividono le nostre preoccupazioni e convinzioni, ad unirsi a noi in questo impegno e restare uniti in quanto parti interessate nelle società democratiche, alleati contro i pericoli comuni, alla ricerca di opportunità condivise in un mondo in costante evoluzione. Unisciti a noi qui: AJC.org/TransatlanticUnity.

 

Madeleine Albright

Secretary of State of the U.S., 1997-2001

 

Joe Lieberman

Vice Presidential Nominee, 2000;

U.S. Senator, 1989-2013

 

John Baird

Minister of Foreign Affairs of Canada, 2011-2015

 

Daniel Mitov

Minister of Foreign Affairs of Bulgaria, 2014-2017

 

Joe Biden

Vice President of the U.S., 2009-2017

 

Tony Blair

Prime Minister of the United Kingdom, 1997-2007

 

Miguel Ángel Moratinos

Minister of Foreign Affairs of Spain, 2004-2010

 

Sam Nunn

Senate Armed Services Committee Chairman, 1987-1995;

U.S. Senator, 1972-1997

 

John Boehner

Speaker of the U.S. House of Representatives, 2011-2015

 

Bob Dole

Presidential Nominee, 1996; U.S. Senator, 1969-1996

 

Ana de Palacio y del Valle-Lersundi

Minister of Foreign Affairs of Spain, 2002-2004

 

Joschka Fischer

Vice Chancellor and Minister of Foreign Affairs of Germany, 1998-2005

 

Leon Panetta

Secretary of Defense of the U.S., 2011-2013;

Director of the CIA, 2009-2011

 

Franco Frattini

Minister of Foreign Affairs of Italy, 2002-2004 and 2008-

2011; European Commissioner for Justice, Freedom, and

Security, 2004-2008

 

Solomon Passy

Minister of Foreign Affairs of Bulgaria, 2001-2005

 

Susan Rice

National Security Advisor of the U.S., 2013-2017

 

Paolo Gentiloni

Prime Minister of Italy, 2016-2018

 

Antonis Samaras

Prime Minister of Greece, 2012-2015

 

Stephen Hadley

National Security Advisor of the U.S., 2005-2009

 

Toomas Ilves

President of Estonia, 2006-2016

 

George Shultz

Secretary of State of the U.S., 1982-1989

 

Radosław Sikorski

Minister of Foreign Affairs of Poland, 2007-2014

 

Wolfgang Ischinger

Munich Security Conference Chair, 2008–present;

Ambassador of Germany to the U.S., 2001-2006

 

Ioannis Kasoulides

Minister of Foreign Affairs of Cyprus, 1997-2003 and 2013-2018

 

Bronisław Komorowski

President of Poland, 2010-2015

 

Giulio Terzi di Sant’Agata

Minister of Foreign Affairs of Italy, 2011-2013

 

Manuel Valls

Prime Minister of France, 2014-2016

 

Vaira Vīķe-Freiberga

President of Latvia, 1999-2007

 

Alexandr Vondra

Minister of Defense of Czech Republic, 2010-2012

 

Aleksander Kwaśniewski

President of Poland, 1995-2005

 

Emanuelis Zingeris

Chair, Foreign Affairs Committee, Parliament of Lithuania, 2010-Present

 

(*) Questa dichiarazione è un progetto dell’American Jewish Committee (Ajc).

Aggiornato il 27 settembre 2018 alle ore 10:37