Gli orfani del “Partito della nazione” pensano che l’unico modo di sostituire la creatura prematuramente scomparsa il 4 marzo sia quello di dare vita al macronismo all’italiana. Cioè di mettere in piedi, prima o dopo il futuro congresso del Partito Democratico, una formazione politica ispirata al modello del partito del presidente francese in cui, in nome dei valori della Costituzione Repubblicana, ci sia spazio per tutti i nemici del populismo oggi trionfante ad esclusione dell’estrema sinistra.
In realtà la formula è sempre quella del “Partito della nazione”. Solo che mentre quella originaria avrebbe dovuto dare vita a un partito destinato a conquistare la maggioranza e a governare il Paese, la formula attuale serve a disegnare un partito non più di governo ma, almeno per l’attuale legislatura, solo ed esclusivamente d’opposizione. A dare vita al macronismo all’italiana, infatti, dovrebbero essere i renziani del Pd, i post-berlusconiani decisi a non morire salviniani e tutte quelle individualità del mondo laico, liberale, riformista e progressista che non vogliono stare né a destra, né a sinistra e che sognano un ritorno al centrosinistra pre-craxiano.
Il disegno è legittimo ma ha un difetto strutturale. Il macronismo all’italiana ha come principale avversario il proprio ispiratore: Emmanuel Macron. Perché non solo la popolarità decrescente in Francia del giovane inquilino dell’Eliseo non sembra un buon viatico per il successo dell’imitazione italiana. Ma, soprattutto, perché proporre agli italiani il modello di chi appare ai loro occhi, in Europa e nel Mediterraneo, come il principale avversario e concorrente del proprio Paese appare come un atto di semplice e inguaribile masochismo.
Il principale nemico del macronismo all’italiana, in sostanza, è proprio Macron. Che da personaggio emergente sulla scena europea come rappresentante della migliore tecnocrazia democratica del Vecchio Continente, è diventato il personaggio declinante espressione del peggior sciovinismo anti-italiano dei cugini d’Oltralpe.
Gli orfani del partito della nazione sono dunque doppiamente orfani. Il ché allunga i tempi per la creazione di una qualsiasi opposizione credibile all’attuale maggioranza di governo!
Aggiornato il 07 settembre 2018 alle ore 12:12