A proposito di foglie di Fico

L’esilarante vicenda messa in luce dalle “Iene” e che vede coinvolto il presidente della Camera, Roberto Fico, risulta assai più istruttiva di qualunque considerazione politica.

Personalmente più che chiedere le sue dimissioni, così viene ventilato da alcuni deputati di Forza Italia, mi limiterei a consigliare a codesto campione dell’onestà autocertificata di seguire le orme di Silvio Fiorillo, attore campano che alla fine del Cinquecento inventò la maschera celeberrima di Pulcinella.

Cosa c’è, infatti, di più comico nel farsi sbomballare le orecchie, e qualcos’altro, per anni da gente che si batte per il reddito di cittadinanza, per poi venire a scoprire che uno dei suoi più autorevoli sostenitori si trova invischiato in un’oscura vicenda di lavori in nero e pure sottopagati? Una vicenda piena di evidenti contraddizioni, nella quale una colf che sgobba 12 ore al giorno per soli 500 euro mensili, dunque molto al disotto del citato reddito grillesco di cittadinanza, in realtà sarebbe solo una cara amica di famiglia legata alla compagna di Fico da un semplice rapporto di mutua assistenza.

Così come il misterioso Roman, immigrato ucraino privo di permesso di soggiorno che, secondo un testimone interpellato dalle stesse Iene, avrebbe eseguito dei lavori nella casa dell’esponente pentastellato fino al momento in cui egli è stato eletto alla presidenza di Montecitorio. A quel punto l’ingombrante collaboratore, secondo quanto riportato nel servizio televisivo, sarebbe stato immediatamente allontanato. Ma in realtà, così come si è giustificato davanti alla telecamera il nostro campione dell’onestà a 5 Stelle, il povero Roman era solo un povero sbandato incontrato per caso alla fermata dell’autobus, notoriamente il mezzo di trasporto privilegiato dalla terza carica dello Stato, che avrebbe goduto di un non ben precisato atto di beneficenza da parte di Fico. Per questo motivo il poveretto si sarebbe voluto solo sdebitare eseguendo saltuariamente qualche piccolo intervento di manutenzione nella casa romana di Fico.

E qui, cari lettori, dalla Commedia dell’Arte di stampo partenopeo sconfiniamo ampiamente nella Commedia Umana del grande Honoré de Balzac, con la presenza di due tipologie umane proprie della società italiota contemporanea: l’extracomunitario diseredato e il benefattore grillino malato di inguaribile filantropia. Due splendidi personaggi in cerca di autore che, almeno per il momento, i maligni della stampa nazionale considerano semplici foglie di fico dietro cui celare la diversità farlocca dell’ennesima infornata di furbastri italiani di tipo “nuovo” che hanno invaso il Parlamento. Mandarli al governo del Paese per credere.

Aggiornato il 02 maggio 2018 alle ore 11:30