Lo sturm und drang di Virginia Raggi

Mentre centrodestra e centrosinistra sono impegnati in defatiganti questioni di cartellonistica elettorale, ad alimentare l’inguardabile teatrino della politicaccia italiana provvede senza sosta il Movimento Cinque Stelle.

In particolare, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, non perde un’occasione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica con una sequenza ininterrotta di stupefacenti iniziative. Ultima in ordine di tempo, l’annuncio di una rivoluzione nel regolamento dei vigili urbani, con multe esemplari per chi verrà trovato a stendere il bucato sui balconi e al di fuori delle finestre di casa: si rischiano sanzioni fino a trecento euro per gli incauti attentatori al decoro cittadino. In tal modo, dichiarando guerra all’abusivismo di stendini e mollette, la Virginia nazionale intende imprimere una svolta senza precedenti alla cosiddetta rivoluzione gentile dei pentastellati.

Ma non basta. Pochi giorni orsono la stessa sindaca ha provveduto a liquidare l’ennesimo assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo (per la cronaca rimasto in carica appena 10 mesi dopo aver preso il posto di Marcello Minenna caduto, si dice, per questioni di faide interne), sostituendolo con Gianni Lemmetti, fino a quel momento titolare del Bilancio al Comune di Livorno.

E qui la Raggi ha raggiunto vertici inaspettati di poetica politica. Dando infatti l’annuncio dell’avvicendamento sulla sua pagina Facebook, la prima cittadina della più inguaiata Capitale d’Europa ha utilizzato un linguaggio d’altri tempi. Ispirandosi quasi letteralmente alla famosa espressione romantica “sturm und drang”, letteralmente impeto e tempesta, la sindaca degli onesti ha dato il benvenuto al nuovo assessore, ringraziando quello appena defenestrato per il lavoro svolto e promettendo ai cittadini romani di continuare il proprio compito “con lo stesso impeto ed entusiasmo dell’inizio”.

Mancherebbe solo la tempesta, dunque, per completare il desolante quadro di una amministrazione capitolina letteralmente paralizzata in un oceano di sterili chiacchiere. Ma a tutto c’è un rimedio. Con un autunno alle porte che si preannuncia meteorologicamente piuttosto turbolento, il sogno raggiano di un completo “sturm und drang” potrebbe pienamente realizzarsi. In attesa che giunga la tanto agognata tempesta, i romani dovranno accontentarsi dell’impeto grillesco con il quale i loro onesti amministratori stanno letteralmente cambiando l’Urbe fino all’ultimo bottone. Non sappiamo se ridere o piangere.

 

 

                                                

                                 

Aggiornato il 07 settembre 2017 alle ore 00:15