Alla ricerca di una inutile investitura

“Non credo che Matteo Salvini vada a Napoli per i voti. Va per l’investitura. Gli hanno detto che non può candidarsi a premier con un partito territoriale. Così può dire che la Lega è un partito nazionale”.

Va giù molto duro Umberto Bossi nei riguardi del suo attuale successore, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “La Lega è nata per la libertà del Nord. Non diventerà un’altra cosa raccattando i voti di quattro fascistoni. Che tra l’altro nessuno vuole e con cui non fai niente”, rincara la dose il Senatùr.

Un Bossi che, malgrado l’età e i tanti acciacchi, mostra ancora molta lucidità e acume politico e che pure sul tema centrale dell’Euro non fa sconti a Matteo Salvini: “Il no alla moneta unica non può essere un motore politico - sottolinea - Se venisse giù l’Euro verrebbe giù tutto, una situazione che nessuno saprebbe gestire. Tra l’altro, pagheremmo di più le materie prime, cosa che per un Paese di trasformazione come l’Italia sarebbe un disastro. Silvio Berlusconi parla di doppia moneta, il che è una presa per il culo. Ma non è che Berlusconi non sia in grado di capire le cose...”.

In sostanza, il fondatore del Carroccio dà dell’analfabeta politico al suo rampante ex-rampollo, accusandolo di stare portando la Lega Nord in un vicolo cieco nel quale rischia di perdere in breve tempo l’ampio consenso raggiunto in questi ultimi anni. Consenso in verità ottenuto sulla nuova linea populista adottata dallo stesso Salvini.

Tuttavia, e in questo credo che abbiano molto fondamento le aspre critiche di Umberto Bossi, si fa presto a sprofondare nel limbo dell’irrilevanza politica se le soluzioni proposte a un Paese particolarmente devastato come il nostro non abbiano un minimo di praticabilità e di coerenza logica. Personalmente ritengo che con l’evidente “sfascismo”, soprattutto in economia, portato avanti da Salvini non si faccia molta strada. Staremo a vedere.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:56