Sicurezza e lavoro per il trumpismo in Italia

Compie un grave errore chi pensa che per mettersi sulla scia della vittoria di Donald Trump sia sufficiente cavalcare il tema dell’immigrazione proponendo rimpatri di massa o blocchi navali destinati a svolgere le stesse funzioni dei muri terrestri. Non basta sfruttare le più che legittime paure della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica non più condizionata dall’egemonia dei media tradizionali per cogliere il senso più profondo dell’esito inatteso della campagna presidenziale americana. Trump non ha vinto solo perché ha cavalcato la paura, ma anche perché è riuscito ad intercettare ed a rappresentare la speranza di un ritorno al benessere del passato da parte di un ceto medio pauperizzato e declassato da anni di predominio delle aristocrazie finanziarie, burocratiche ed intellettuali degli Stati Uniti.

Oggi gli osservatori e gli analisti che avevano fatto il tifo per Hillary Clinton si affannano a spiegare che dietro Trump c’è solo la vendetta dei bianchi razzisti e sessisti contro il predominio delle donne e delle minoranze assicurato dalla presidenza di Barack Obama e rappresentato dalla candidatura della Clinton.

Ma chi ha sbagliato prima dando per scontato che avrebbe vinto la continuità obamiana espressa dalla candidata democratica, sbaglia anche adesso continuando a considerare razzista e sessista un fenomeno che ha un significato politico molto più profondo. Trump è la rivincita del ceto medio declassato da una lunghissima crisi economica che ha assicurato vantaggi solo alle caste privilegiate della finanza, della burocrazia e della cultura da sempre in posizione ancillare dei cosiddetti “poteri forti”. A formare questo ceto medio non ci sono solo i bianchi ma anche i neri e gli ispanici condannati ad un lavoro sempre meno sicuro e sempre più squalificato e meno redditizio. E anche tutte quelle altre minoranze che, ad esclusione delle proprie élite, sono uscite con le ossa rotte da un decennio di crisi e di recessione.

In Italia il fenomeno del ceto medio disagiato, declassato e depresso ha peculiarità diverse da quello americano, ma ha una analogia di fondo rappresentata dalla speranza di ripresa e di riscatto dei ceti produttivi a cui i privilegi delle caste hanno tolto lavoro e sicurezza. Chi vuole cavalcare il trumpismo nel nostro Paese non deve limitarsi a cavalcare la protesta, ma dare risposte credibili e realizzabili a queste due esigenze. Cioè preparare un serio programma di governo ed una coalizione governativa ancora più seria!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:08