Chi paga il conto della manovra

Equitalia sparisce e viene inglobata nella Agenzia delle entrate. Ma, soprattutto, gli interessi per le multe vengono cancellati. Quanto vale questa misura? Nessuno è in grado di prevederlo. Visto, però, che gli interessi per le multe valgono alcuni miliardi si presume che la spesa non sia irrisoria. A questa cifra vanno poi aggiunte le somme che riguardano la spesa pensionistica salita a 7 miliardi, quella per la quattordicesima estesa a tutte le pensioni più basse ed aumentata del 30 per cento, i seicento milioni per l’accoglienza ai migranti, l’aumento del fondo sanitario, i seicento milioni per i nuclei familiari, il taglio di dieci euro nel Canone Rai, i bonus per le ristrutturazioni e le varie mance e mancette per le imprese che non fanno scattare la ripresa ma consentono al renziano presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, di sollecitare i suoi associati a votare “Sì” in occasione del prossimo referendum sulla riforma costituzionale.

Il Governo ha fatto l’addizione di tutte queste spese ed ha comunicato che la manovra costa 27 miliardi di euro. Ma dove si trovano tutti questi soldi? I tecnici dicono che a coprire l’aumento della spesa ci pensa l’aumento del deficit, che dal 2 per cento del Pil ipotizzato in un primo momento passa al 2,3 per cento. Ma la gente comune sa bene che dietro la spiegazione tecnica si nasconde una realtà fin troppo concreta. L’aumento del deficit non si risolve con una variazione di qualche decimale, ma con l’ulteriore indebitamento di ogni singolo cittadino italiano. A coprire i 27 miliardi, da distribuire a pioggia per consentire a Matteo Renzi di vincere la battaglia del referendum, sono gli italiani. Quelli che oggi incassano qualche minimo beneficio ma che domani dovranno mettere mano al portafoglio per pagare i debiti contratti dalla campagna elettorale del Presidente del Consiglio, debiti infinitamente superiori al valore dei benefici ottenuti.

Per chi si appassiona alle storie di grandi truffe e si diverte di fronte all’ingegnosità dei suoi autori, quello di Renzi è sicuramente un imbroglio da manuale. Ma chi subisce l’operazione truffaldina non ha grandi motivi di divertimento. Pagherà caro, pagherà tutto. A vantaggio esclusivo dell’attuale Premier!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:07