I pensionati possono   #staresereni

Sulle pensioni di reversibilità bisogna “stare sereni”. Perché il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha smentito la notizia che il governo avrebbe intenzione di tagliarle per finanziare i sussidi di povertà previsti da una legge di stabilità che ha dimenticato di prevederne le coperture. Tutto a posto? Tutto risolto? Niente affatto. Perché dall’Argentina, dove attualmente si trova, Matteo Renzi ha sentenziato che quando le tasse diminuiscono qualcuno deve pur ripianare le perdite. E se il Premier la pensa in questo modo non è difficile prevedere che quegli oltre quattro milioni di cittadini (nella stragrande maggioranza, donne) a cui è stata assegnata la pensione di reversibilità può stare “serena” allo stesso modo in cui lo fu Enrico Letta alla vigilia del suo defenestramento da Palazzo Chigi.

Il tema dell’assegno ai superstiti è destinato a riaprirsi in tempi molto rapidi. Non appena verrà approvata la legge sulle unioni civili si dovrà necessariamente registrare che i diritti delle coppie omosessuali allargheranno fatalmente il campo delle pensioni di reversibilità. In quel momento non ci sarà solo la necessità di trovare le coperture per i soldi stanziati per sostenere i più poveri, ma diventerà necessario trovare le somme indispensabili per coprire il buco provocato dagli effetti delle unioni civili.

Quante saranno le pensioni di reversibilità prodotte dalle unioni civili? Al momento nessuno è in grado di prevederlo. Ma è certo che la questione si proporrà in maniera inderogabile. E, qualunque sarà la sua dimensione, bisognerà affrontarla. Come?

L’idea ragionieristica del Presidente dell’Inps Tito Boeri è da sempre quella di tagliare le prestazioni per tutti quelli che hanno la pretesa, decisamente antisociale, di campare troppo a lungo. Al fondo delle sue elaborazioni e proposte c’è la considerazione fin troppo realistica che se i pensionati passassero a miglior vita al momento di uscire dal lavoro, il problema delle pensioni di qualsiasi tipo sarebbe risolto e fare il presidente dell’Inps sarebbe la professione più bella a tranquilla del mondo. Purtroppo per lui, però, agli italiani, notoriamente animati da scarso afflato sociale, non piace morire. Così il problema non solo c’è ma è addirittura aggravato dalle conseguenze delle unioni civili. E dovrà avere in ogni caso una risposta.

Quale possa essere è facile preventivarlo. Renzi dice una colossale bugia quando afferma che le tasse diminuiscono ma non mente affatto quando assicura che a qualcuno toccherà comunque farsi carico degli oneri aggiuntivi in arrivo sullo stato sociale. I pensionati sono avvisati. D’altro canto, pretendono di campare? Paghino!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:03