
Non risolve un bel nulla la decisione di Matteo Renzi di avviare un’inchiesta all’interno della Presidenza del Consiglio per identificare chi ha deciso di far coprire la Venere Capitolina per non urtare la sensibilità del leader iraniano Rouhani. Perché non può essere di certo l’ennesimo tentativo di far volare gli stracci, magari procedendo al licenziamento in tronco dell’artefice materiale della stupida iniziativa, a far cadere la piena e gravissima responsabilità politica del governo nella penosa vicenda.
Questa responsabilità non riguarda la copertura materiale della statua dei Musei Capitolini ma il clima generale che ha indotto qualche zelante funzionario a cercare di compiacere l’ospite straniero carico di pregiudizio religioso nei confronti dell’effige della figura umana.
In Francia il governo ha annullato una cena con ospiti iraniani che avevano chiesto di non avere sulla tavola i vini del Paese ospite. Da noi il nostro governo ha caricato di tali e tante attese l’incontro con il leader iraniano lasciando intendere che il futuro dell’economia nazionale dipenda dai commerci con Teheran, da indurre qualche poveraccio in preda a delirio politicamente corretto a nascondere il nudo della Venere Capitolina.
La responsabilità del governo, in sostanza, è di aver creato le condizioni per la rinuncia alla propria identità e per la resa incondizionata all’identità altrui. Senza neppure rendersi conto non solo della gravità insopportabile di questa genuflessione ma anche del suo aspetto grottesco e ridicolo. Rouhani è venuto in visita nella città erede della cultura greco-romana fondata sull’esaltazione delle immagini umane ed in cui, proprio in nome della riscoperta di questa cultura, è esploso quel Rinascimento che ha fornito il tratto distintivo di tutta la cultura del mondo occidentale. Per compiacerlo completamente sarebbe stato necessario coprire ogni angolo dell’Urbe, negargli l’accesso a qualsiasi museo, proibirgli di entrare in una qualsiasi abitazione e costringerlo ad indossare un cappuccio senza fessure per poter essere trasportato lungo le strade cittadine.
Tutto questo, per fortuna, non è avvenuto. Ma quanto è successo non è da meno in termini di scandalo. È la dimostrazione che l’Italia è disponibile a vendere la propria immagine, storia, identità in cambio di qualche beneficio economico.
Di tutto questo è responsabile il governo di Matteo Renzi. Senza scaricabarile di sorta!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:07