Per Renzi De Luca è come Marino

“Non poteva non sapere”. Contro Vincenzo De Luca non va sollevata la formula con cui la magistratura milanese realizzò l’operazione “Mani Pulite” e rase al suolo la classe dirigente democratica della Prima Repubblica. Il Governatore della Campania può benissimo non aver saputo nulla della manovra che, secondo gli inquirenti, ha prodotto la sentenza che ha sconfessato la Legge Severino e lo ha lasciato alla guida della Regione Campania in cambio di una promozione in favore di un congiunto del magistrato autore del verdetto. E non è una forzatura garantista applicare la presunzione d’innocenza per escludere, almeno fino a prova contraria, che sia stato De Luca e non il suo più stretto collaboratore ad architettare e portare a compimento l’intrigo grazie al quale ha avuto la conferma definitiva di non dover lasciare il vertice della propria Regione.

Il problema, in sostanza, non è l’innocenza e la buona fede dell’ex sindaco di Salerno, che potranno essere smentite e sconfessate solo al termine delle indagini e di un eventuale processo. Il problema è che la piena legittimazione a restare al suo posto è venuta a De Luca da una sentenza su cui si è addensata l’ombra di essere stata di fatto comperata. E anche se nel caso del magistrato autore del verdetto deve valere la stessa presunzione d’innocenza, non si può non rilevare come da giuridica la questione diventi di semplice e brutale opportunità politica.

Può rimanere Governatore della Campania chi è gravato del sospetto di essere seduto sopra un atto corruttivo di tale portata? Può continuare a svolgere serenamente le sue funzioni un amministratore pubblico che deve fare quotidianamente i conti con una così grave forma di oggettiva delegittimazione?

Conoscendo il carattere di De Luca è facile presumere che non butterà la spugna tanto facilmente. Ma la sua resistenza ad ogni ragione di opportunità è destinata a diventare l’ennesima spina nel fianco del Partito democratico e di Matteo Renzi.

Quest’ultimo ha appena avviato la campagna elettorale delle Amministrative promettendo soldi a pioggia a Milano ed a Roma. Ed ora deve fronteggiare l’ondata di discredito che gli viene addosso come segretario del Pd da Napoli e dall’intera Campania. E facile pensare che il suo primo e più prepotente proposito sia di riservare a De Luca la stessa sorte assicurata recentemente ad Ignazio Marino. Sempre che gli sia possibile!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:17