
A Bologna è rinato il Polo del centrodestra. Che sulla carta vale il trenta per cento del consenso elettorale e può tranquillamente sfidare sia il blocco renziano, soprattutto se la neonata Sinistra Italiana riuscirà ad occupare lo spazio non marginale del vetero- massimalismo nazionale, sia il partito anti-sistema di Beppe Grillo capace di raccogliere la protesta ma incapace di formulare una qualche credibile proposta di governo.
Ma se il Polo di centrodestra, in cui Matteo Salvini ha al momento un ruolo trainante ma le cui fortune dipendono sempre e comunque dalla presenza e dalla leadership di Silvio Berlusconi, vuole diventare uno schieramento sicuramente maggioritario e candidarsi con maggiori possibilità di successo alla guida del Paese, deve necessariamente prevedere un allargamento a forze diverse.
A metà degli anni Novanta, su iniziativa di Giuseppe Tatarella e del sottoscritto, venne avviata un’iniziativa diretta ad andare “oltre il Polo”. L’obiettivo era di aggregare attorno a Forza Italia, agli eredi del Movimento Sociale Italiano ormai pronti a dare vita ad Alleanza Nazionale ed alla Lega Nord di Umberto Bossi, tutti quei rappresentanti del mondo laico e socialista lasciati orfani dei rispettivi partiti dal colpo di Stato mediatico-giudiziario di “Mani Pulite”.
Ci furono incontri, discussioni, dibattiti. E alla fine l’operazione ebbe successo, consentendo a molti esponenti di provenienza laica e socialista di entrare a far parte della classe dirigente divenuta protagonista in tutti i lunghi anni della Seconda Repubblica. Ora che il centrodestra si ricompatta con caratteristiche totalmente diverse da quelle del soggetto politico di allora, diventa indispensabile e naturale rilanciare l’“Oltre il Polo”. E di farlo tenendo conto che anche questa operazione deve essere assolutamente differente da quella precedente.
Allora si trattava di recuperare gli esponenti ed il mondo dell’area laica e socialista schierati contro la sinistra statalista, illiberale ed antiriformista. Adesso, visto che quel mondo e quegli esponenti sono tramontati, si tratta di allargare il centrodestra aggregando alla Lega, a Forza Italia ed a Fratelli d’Italia quei settori della società civile che si esprimono attraverso le liste civiche e che sono portatori, non sempre consapevolmente, dei valori liberali, democratici e riformisti presenti nella società nazionale. Purtroppo Pinuccio Tatarella non c’è più. Ma “L’Opinione” di cui continuo ad essere direttore è ancora in campo. Ed è pronto, insieme a chiunque voglia partecipare al progetto, a riprendere il percorso dell’“Oltre il Polo” per portare al governo del Paese quella parte della società civile che non vuole finire sotto un regime autoritario renzista o nelle mani di dilettanti allo sbaraglio guidati da un comico.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:18