Ignazio Marino gioca a   diventare l’anti-Renzi

Ignazio Marino è sufficientemente egocentrico e presuntuoso per pensare di poter diventare il campione della sinistra antirenziana. E la sinistra che si oppone al Premier ed alla sua idea di smantellare la struttura tradizionale del Pd per dare vita ad un partito della nazione (ove la nazione si identifica con le sua persona), è troppo priva di un personaggio di riferimento per poter rifiutare di trasformare il sindaco defenestrato nel proprio leader di riferimento.

Se questo è lo schema che l’epilogo della crisi del Campidoglio propone, Renzi compie uno sbaglio clamoroso nel pensare di chiudere la pratica romana liquidando Marino con la damnatio memoria e a cui i media di regime stanno sottoponendo il “marziano” e preparando le condizioni per scaricare su Matteo Orfini l’eventuale risultato negativo delle prossime elezioni amministrative per il Campidoglio. Perché la partita che il modo scelto dal chirurgo saccente ed inadeguato ha aperto dentro il Pd e dentro l’intero schieramento della sinistra antirenziana è totalmente politica e spalanca uno scenario che nessuno avrebbe mai potuto immaginare nei mesi e nelle settimane scorse. Marino, in sostanza, non è Enrico Letta, che dopo essere stato liquidato in maniera brutale dal suo successore si è chiuso nel silenzio politico in attesa di una vendetta che chissà quando mai potrà avvenire. Il sindaco defenestrato punta a vendicarsi prima possibile ed a farlo nella maniera più evidente e clamorosa. Il suo gioco è di presentarsi alla sinistra italiana come la vittima della protervia autoritaria di un Premier che snatura il Pd con i Verdini e gli Alfano e che umilia e costringe ad uscire di scena chiunque abbia la velleità di opporsi al suo volere in nome dei valori del progressismo tradizionale.

Può essere che il personaggio, dopo essere risultato inadeguato come sindaco della Capitale, risulti inadeguato anche come leader antirenziano. Ma in attesa che questa seconda inadeguatezza risulti evidente, appare evidente come scissionisti Pd, Sel orfana di Vendola e forse gli stessi grillini romani abbiano trovato un comodo strumento per creare difficoltà all’”uomo solo al comando”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:15