Per Renzi troppi  nemici, molti guai

Per “l’uomo solo al comando” vale una doppia regola. La prima è quella storica del “molti nemici, molto onore”. La seconda è che quando i nemici diventano troppi, l’onore non cresce più e non riesce a fronteggiare la gran massa delle critiche e delle contestazioni.

Matteo Renzi non esita ad applicare con grande soddisfazione la prima regola. Trovare sempre nemici sembra essere diventato il suo sport preferito. Siano gli avversari interni di partito, siano i sindacati, siano le tradizionali opposizioni, siano Berlusconi e Grillo. La sua irresistibile ascesa verso Palazzo Chigi e la realizzazione di una sorta di premierato senza pesi e contrappesi, è stata contrassegnata proprio dal ripetersi delle sue sfide a nemici di ogni genere e specie.

Ora, però, la moltiplicazione degli ostacoli che si pongono sulla sua strada incomincia a sollevare l’interrogativo se la parabola di battaglie continue sia arrivata al culmine. E se per caso anche per lui sia arrivata la fase in cui il numero degli avversari diventa troppo numeroso e difficilmente fronteggiabile.

Può essere che la moltiplicazione dei nemici e dei problemi dipenda semplicemente dalla temporanea lontananza di Renzi, impegnato nel viaggio in America Latina. E che al suo ritorno tutte quelle questioni che adesso appaiono inestricabili verranno risolte in un battibaleno. Ma può essere anche che la parabola abbia iniziato la sua discesa e che i nemici si stiano progressivamente moltiplicando e si preparino a stringere un assedio serrato in vista del test politico rappresentato dalle amministrative della prossima primavera.

Le questioni che Renzi si ritroverà sul tavolo al suo ritorno dal viaggio americano non riguardano più solo le ripetute contestazioni della sinistra del Partito democratico o la vicenda del sindaco Ignazio Marino che dilania il Pd romano e lo prepara ad una inevitabile sconfitta alle prossime elezioni per il Campidoglio. Riguardano lo sfaldamento progressivo del Nuovo Centrodestra e la sollevazione di una parte di Scelta Civica sul tema dell’Agenzia delle Entrate e, in generale, sulla scelta tra la riduzione o l’aumento della pressione fiscale. Cioè riguardano problemi che rischiano di mettere in discussione la stessa stabilità e sopravvivenza del governo. Nessuno, ovviamente, pensa che la defoliazione dei “cespugli” Ncd e Sc possa creare problemi irrisolvibili a Renzi. Ma sarebbe sbagliato sottovalutare le crepe che si stanno determinando nella maggioranza in concomitanza con l’attacco all’Italicum e con l’esplosione del Pd romano. Troppi nemici, molti guai!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:17