L’Imu ed il governo demagogico

Sarà pur vero che la coerenza è la virtù degli imbecilli, ma è ancora più vero che i ripensamenti frettolosi sono la caratteristica degli improvvisatori arruffoni e superficiali. Cioè di quella categoria in cui può entrare a pieno titolo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, dopo aver varato la legge di stabilità definendola immodificabile in tutte le sue parti, è tornato immediatamente sui suoi passi comunicando che l’Imu non sarà abrogata per tutti ma solo per quelli che non posseggono castelli, ville e case di lusso.

Il problema non è il merito del ripensamento. Che risponde alla vecchia logica della sinistra secondo cui l’imposizione fiscale deve essere progressiva e va applicata all’insegna dell’“anche i ricchi debbono piangere”. Il problema è nel metodo. Cioè nella straordinaria velocità con cui Renzi ha recepito la protesta della sinistra Pd contro l’abolizione dell’Imu e, dopo essersi reso conto della popolarità della proposta di continuare a tassare ville, castelli ed abitazioni di lusso, ha cambiato quella legge di stabilità che solo il giorno prima sembrava essere immodificabile.

Questa velocità è inquietante non solo perché dimostra come il Premier sia portato a cedere troppo facilmente alle pressioni demagogiche, ma soprattutto perché mette in estrema evidenza la superficialità e la faciloneria con cui si compiono atti di governo come la preparazione della legge di stabilità.

È possibile che nessuno avesse mai posto il problema della progressione impositiva e del fatto che continuare a tassare castelli, ville e case di lusso fosse popolare ed elettoralmente utile?

Se questa è il metodo Renzi siamo messi molto male!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:18