Mancette elettorali   come se piovessero

In questi giorni il Premier Matteo Renzi ha firmato il cosiddetto “Buono cultura” della cosiddetta “Buona scuola”. Trattasi di una mancetta di 500 euro all’anno, dal forte sapore elettorale, elargita all’enorme pletora degli insegnanti italiani. Tutto questo a margine del mega piano di assunzioni previsto dalla tanto strombazzata riforma della scuola pubblica. All’inizio era prevista una carta elettronica, con la quale i docenti avrebbero effettuato gli acquisti per il loro aggiornamento culturale e professionale. Tuttavia, malgrado i potenti mezzi dei rottamatori al potere, ciò non si è potuto realizzare quest’anno. Pertanto gli stessi docenti troveranno nella prossima busta paga il regalino offerto dal Governo e gentilmente pagato dal solito, strematissimo contribuente.

Entro agosto, poi, i beneficiari di tale buono dovranno presentare adeguato rendiconto cartaceo presso le segreterie dei vari istituti scolastici, già sufficientemente oberate da montagne di inutili scartoffie, pena il recupero forzato delle somme non spese o spese in modo illegittimo. Quindi, secondo la “Buona scuola renziana”, le segreterie delle nostre fatiscenti scuole, sempre alle prese con infiniti problemi di ordine burocratico e amministrativo, verranno inondate in piena estate da una valanga di scontrini e ricevute con cui elaborare, al centesimo, i conteggi del citato “Buono cultura”. Considerando che gli insegnanti italiani sono oltre un milione, possiamo solo immaginare quale tempesta di cartuccelle si abbatterà sulla testa degli impiegati scolastici, sicuramente molto felici di contribuire alla riuscita di questo ennesimo progetto-burla di un uomo che sta cambiando verso al Paese.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:17