Il “balletto” sulle pensioni

Alla luce della vera situazione finanziaria dello Stato, il balletto sulle pensioni che in questi giorni sta caratterizzando la politica italiana appare del tutto surreale.

Dopo aver promesso miracoli in ogni ambito, il premier Matteo Renzi si trova in difficoltà a contrastare l’offensiva del variegato partito unico della spesa pubblica, assai ben rappresentato anche all’interno del suo partito. Soprattutto in previsione delle elezioni amministrative del prossimo anno, l’uomo solo al comando dovrà trovare anche nel settore chiave della previdenza, la quale rappresenta il capitolo più rilevante della spesa pubblica, qualche miliardino da distribuire in cambio di consensi, così come sta facendo dall’inizio della sua investitura.

Per il momento, così come egli stesso ha dichiarato pochi giorni fa a “Porta a Porta”, Renzi ha preferito trincerarsi strategicamente dietro un possibilismo a 360 gradi che preveda una riforma delle pensioni a costo zero. Tuttavia, pressato dalla concorrenza degli altruisti alla Cesare Damiano - sempre pronto quest’ultimo a dissestare i conti già traballanti dell’Inps - il giovin signore che occupa la stanza dei bottoni farà i salti mortali per regalare qualche milioncino di pasti gratis alla vasta platea dei pensionati. Ovviamente né lui e né gli altri campioni della spesa facile si guardano bene dal raccontare al popolo credulone la realtà dei nostri disastrati conti pubblici, tenuti a galla solo dalle manovre espansive della Bce di Draghi, i quali per essere messi in sicurezza, per così dire, avrebbero bisogno di sostanziali misure strutturali di tagli, principalmente sul fronte delle pensioni, in cui spendiamo come nessuno in Europa.

Misure strutturali che fanno maledettamente rima con impopolari e, dunque, completamente indigeste per chi si contende il governo del Paese con le tasse e i debiti. E da questo punto di vista il costo zero di cui parla Renzi è solo un paravento dietro cui nascondere altre campagne elettoralistiche finanziate dal sempre più stremato popolo dei produttori privati, presenti e futuri.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:13