Il Premier in pole  per le balle spaziali

Come ampiamente riportato dalla stampa nazionale, nel corso dell’ultima direzione del Pd, Matteo Renzi ha enfaticamente dichiarato che “oggi l’Italia è in pole position per correre il gran premio della ripresa”.

Commentando questa stupefacente dichiarazione, un accalorato Oscar Giannino, ospite di Corrado Formigli, ha molto laconicamente citato alcune sinistre proiezioni economiche elaborate dai principali organi comunitari: se nel 2015 il nostro Paese chiuderà l’anno penultimo davanti a Cipro; nel 2016 la stessa Cipro ci relegherà all’ultimo posto.

Ora io mi chiedo: quanto tempo ancora dovrà passare prima che si percepisca appieno la totale inconsistenza di un fenomeno il quale, oltre ad aver aggravato di fatto i costi di un sistema insostenibile, pensa di continuare a prendere tutti per i fondelli, raccontando balle spaziali dalla mattina alla sera?

Per la verità, nonostante la cortina fumogena con cui il renzismo circense cerca di celare all’esterno la sua surreale politica di pure chiacchiere, alcuni autorevoli osservatori internazionali, come ad esempio ha fatto il Washington Post molto recentemente, stanno parlando della situazione economica e finanziaria dell’Italia in modo particolarmente critico, sottolineando ancora una volta la quasi totale assenza di riforme strutturali in grado di invertire la tendenza ad un inesorabile declino.

Tra l’altro l’ennesimo, trionfalistico annuncio espresso dallo sciamano di Palazzo Chigi si basa sul dato, ancora rivedibile al ribasso, relativo alla “crescita” dell’ultimo trimestre 2014. A suo dire lo zero spaccato di questo rilevamento dell’Istat ci autorizzerebbe a sperare in una prossima risalita tumultuosa del Pil. Eppure lo stesso Renzi, onde giustificare l’accoltellamento politico dell’allora Premier Enrico Letta, giudicò assolutamente insufficiente il più 0,1 per cento registrato in quel periodo. Come tutti ricordano, questo impresentabile cantastorie, criticando apertamente la linea lettiana del cacciavite, aveva promesso una ricetta choc per far ripartire alla grande il Paese di Pulcinella, vantandosi di metterci la faccia.

Solo che, cercando oggi di spacciare il nulla come l’inizio di un’epopea dell’oro, molti, troppi italiani non si erano accorti che quella faccia era troppo simile al suo di dietro.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:12