Politica irresponsabile, <br/> l’Italia in serie BBB-

Come è noto, in questi giorni l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato l’Italia da Bbb a Bbb-, ossia appena un gradino sopra la soglia della cosiddetta spazzatura. Possiamo stupirci o indignarci, come hanno fatto alcuni pagliacci del Governo Renzi, di un tale giudizio? Io direi proprio di no.

Il sistema è indebitato fino al collo, e non mi riferisco solo al debito sovrano, lo Stato continua a spendere e spandere ben sopra le proprie possibilità, massacrando di tasse gli italiani, e l’economia è sostanzialmente al palo, col rischio di vederla tracollare al primo alito di vento. Per soprammercato, e ciò non può certamente sfuggire a qualunque analista internazionale, il quadro politico che sta emergendo in questi ultimi tempi è ha dir poco agghiacciante. Un quadro politico il quale, al di là del fiume di chiacchiere soporifere che la babele mediatica trasmette nelle varie emittenti radiotelevisive, non presenta uno straccio di proposta di cambiamento accettabile, onde rimettere in carreggiata un Paese moralmente ed economicamente semi-distrutto.

Cambiamento, si badi bene, che nella drammatica situazione dei nostri conti pubblici e della speculare asfissia economica non può prescindere da una decisa riduzione della spesa corrente, riportando il livello della tassazione complessiva entro limiti compatibili con le istanze di crescita di cui Governo e opposizione si riempiono la bocca.

Invece, l’offerta politica attualmente presente nel panorama della democrazia italiana è più che desolante. Ad un renzismo sempre più inconsistente dal lato delle riforme strutturali, tutto basato sulla comunicazione illusionistica del suo leader incontrastato, fa da contraltare un arlecchinesco schieramento d’opposizione che porta avanti tesi e soluzioni surreali. Tesi e soluzioni tutte rigorosamente in linea con quel catastrofico ideale dei, per così dire, pasti gratis che sta mandando in rovina il Bel Paese.

Nei fatti, la rincorsa al grande cantastorie fiorentino di Palazzo Chigi viene condotta promettendo cose inverosimili, come fanno da tempo i grillini con il loro reddito di cittadinanza, insieme all’abolizione totale dell’Irap. Ma anche la Lega di Salvini non scherza, portando avanti il suo micidiale combinato disposto di pericolose sciocchezze: uscita dall’euro, al pari dei grillini, abolizione della riforma Fornero delle pensioni e flat tax al 15 per cento per tutti. Flat tax proposta anche dal più “moderato” Berlusconi, il quale sembra averla prudentemente prospettata al 20 per cento. Ma sul piano a buon mercato della previdenza, che coinvolge direttamente quasi 20 milioni di elettori, anche il numero uno di Forza Italia si sta facendo prendere dalla tentazione di ghermire il popolo dei pensionati, dimenticando che la nostra stratosferica spesa previdenziale – la più alta del mondo avanzato – continua ad essere una delle principali cause del summenzionato declassamento.

Ciononostante, dall’elaborazione politica di chi dovrebbe rappresentare una ragionevole e sensata alternativa ad una maggioranza di Governo che vive di chiacchiere e propaganda non escono che altre chiacchiere e propaganda, alimentando un dibattito tra azzeccagarbugli completamente fuori dalla realtà. Da questo punto di vista si può ben comprendere il motivo dei tracolli nell’affluenza nelle recenti elezioni. Al cospetto di una offerta politica che vende solo sogni e nessuna solida realtà, l’astensione sembra essere l’unica opzione percorribile.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 16:57