La “supercazzola”   di Matteo Renzi

È raro che io mi trovi in sintonia con Enrico Mentana, tuttavia sono assolutamente d’accordo col suo caustico commento televisivo espresso a caldo, dopo aver ascoltato il lungo ed estenuante intervento del premier Matteo Renzi all’assemblea dei parlamentari del Partito Democratico: “Una supercazzola”.

E in effetti, pur conoscendo le qualità da incantatore di serpenti del giovane politico fiorentino, anch’io sono rimasto piuttosto sbalordito dal fiume di parole con le quali Renzi ha annichilito gli oppositori del suo partito, senza peraltro affrontare le questioni sul tappeto, ossia le tanto discusse riforme istituzionali.

Ma al netto dell’eloquio torrentizio del premer, egli ha sostanzialmente messo con le spalle al muro i malpancisti del suo partito, facendosi ancora una volta forza dei consensi plebiscitari ottenuti alle ultime elezioni europee. O si mangia questa minestra o si salta dalla finestra, è stata questa in soldoni la linea prospettata dall’onnipotente segretario ai parlamentari democratici.

Per il resto, è ciò a mio avviso merita una particolare sottolineatura, il presidente del Consiglio ha manifestato una malcelata insofferenza per la continua sequela di rapporti economici negativi che in questo ultimo periodo sembrano contrastare con il suo tanto vagheggiato Paese dei miracoli. Rapporti negativi i quali, vorrei ricordare, smentiscono in modo sempre più chiaro la concreta possibilità di una ripresina per l’anno in corso, gettando fosche nubi sul futuro prossimo del bilancio pubblico.

Ovviamente per un personaggio che ha puntato tutto sull’annuncio di un’età dell’oro, immagino che il micidiale combinato disposto degli ultimi dati sul prodotto interno lordo – sostanzialmente fermo – sulla produzione industriale – ancora in calo – e sul debito pubblico – cresciuto oltre ogni aspettativa – possa obiettivamente dar fastidio, mal conciliandosi con i suoi sogni di gloria.

Ma tant’è, gratta gratta, sotto la montagna di chiacchiere e di supercazzole distribuite a piene mani, la sorpresa che sembra aspettare gli italiani sarà plausibilmente molto simile ad uno dei tragicomici scherzacci di “Amici miei”. Speriamo di sbagliarci.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:22