L’ultima spiaggia   del “renzismo”

In evidente affanno, l’ultima spiaggia del renzismo dilagante sembra essere diventata quella dei complotti dei tecnocrati e dei banchieri. Da quando è iniziato il semestre europeo, infatti, non passa giorno in cui il premier non si scagli contro queste moderne versioni di untori, a uso e consumo dei gonzi di ogni latitudine. A questo punto mancano solo le scie chimiche per completare il desolante approdo economico e culturale verso il quale l’italica politica del nulla ci sta traghettando in massa.

Oramai sono passati quasi cinque mesi dalla nascita di un Governo che prometteva svolte miracolose a scadenza settimanale. Ma, a parte i traballanti ottanta euro, nulla di sostanziale è stato realizzato sul piano delle necessarie riforme strutturali, con in testa l’abbattimento di una pressione fiscale allargata sempre più insostenibile.

D’altro canto, e questo bisogna sottolinearlo con chiarezza, l’Italia è l’unico Paese della zona euro che ha riportato sotto controllo i conti pubblici quasi esclusivamente agendo sulla leva tributaria, evitando di tagliare in modo adeguato una spesa pubblica sempre più fuori controllo.

Tutto ciò non ha fatto altro che squilibrare un sistema troppo collettivizzato il quale, proprio per tale motivo, mostra chiari segni di sfaldamento dal lato della creazione della vera ricchezza delle nazioni: il valore di mercato.

In estrema sintesi, si continua a finanziare con una fiscalità feroce uno Stato assistenziale e burocratico, a tutto danno di una struttura produttiva di mercato giunta al collasso. E qualunque Governo di svolta, degno di questo nome, avrebbe dovuto mettere al centro la questione di un evidente ridimensionamento dello Stato assistenziale e burocratico. Si è invece scelta la strada della retorica e della demagogia, culminata nell’anti-rigorismo renziano dei complotti demoplutocratici europei. I risultati, ossia una preoccupante stagnazione nei consumi e negli investimenti, sono sotto gli occhi di tutti e non basteranno le succitate scie chimiche a salvare una situazione obiettivamente disastrosa.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:23