La “Cronologia” della Grande Guerra

Riprendiamo la nostra rievocazione di quanto accadeva esattamente un secolo fa, mese per mese, per cercare di approfondire le ragioni e soprattutto il clima politico e sociale del periodo immediatamente precedente allo scoppio della Prima guerra mondiale. Nei prossimi mesi assisteremo alla “marcia di avvicinamento” dell’immane tragedia, e successivamente ne rivivremo le follie e gli orrori.

Abbiamo parlato di “clima”: quanto a quello atmosferico, il mese di febbraio del 1914 fu caratterizzato da un clima insolitamente mite, alternato a forti piogge. In Inghilterra, le prime due settimane fecero segnare massime fra i 13 e i 16 gradi. In compenso, nella seconda parte del mese tutta la Francia fu flagellata da un’incredibile tempesta, quasi un uragano, che devastò in particolare la città di Lione e i suoi dintorni. Anche in Italia si verificarono temperature elevate e piogge intense. Insomma, quasi come quest’anno, cent’anni fa. Le piogge non furono in grado di spegnere i numerosi focolai di conflitto che covavano sotto la cenere.

1 Febbraio 1914

Un giovane monsignore, Eugenio Pacelli, è nominato segretario della congregazione degli Affari straordinari della Chiesa. Benvoluto dai superiori, dimostra grandi capacità in campo giuridico e diplomatico. Il testo del concordato tra Santa Sede e Serbia, siglato il 24 giugno 1914, è frutto del suo lavoro. Poche settimane dopo scoppierà la guerra e il regno di Serbia sarà travolto. In compenso, monsignor Pacelli continuerà la sua brillante carriera, sino a diventare Papa alla vigilia del secondo conflitto mondiale.

2 Febbraio

Congresso del Partito radicale a Roma: i ministri radicali si dimettono dal Governo in seguito a critiche sulla politica fiscale e alle spese militari. Il Governo Giolitti è a rischio di crisi.

3 Febbraio

Incidente di frontiera tra Francia e Germania. A Croismare un biplano tedesco si perde nella nebbia ed è costretto ad un atterraggio di fortuna sul suolo francese. I due ufficiali germanici sono trattenuti per qualche giorno e poi rimpatriati. L’aereo resta in Francia, per essere esaminato dalle autorità militari (non si sa se i tedeschi abbiano fatto in tempo a recuperarlo).

4 Febbraio

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti approva il Burnett Immigration Bill, un provvedimento particolarmente restrittivo contro l’immigrazione, che prevede fra l’altro una prova di lettura dall’inglese o dalla propria lingua d’origine e controlli medici americani anche sulle navi straniere. La legge non passa al Senato e viene osteggiata anche dalla Presidenza, ma troverà in parte attuazione dopo la guerra. Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri tedesco Gottlieb von Jagow riferisce ad una commissione del Reichstag (il Parlamento della Germania imperiale) che le relazioni anglo-tedesche sono recht gut  (“molto buone”) e dall’altra parte della Manica il ministro degli Esteri inglese, Sir Edward Grey, afferma che sono “sensibilmente migliorate” dal tempo delle guerre balcaniche da poco terminate.

5 Febbraio

Lo sceicco Abdallah, figlio dello sceriffo della Mecca Hussein, entra in contatto al Cairo con Kitchener, console britannico d’Egitto, e chiede armi e il sostegno inglese ad una maggiore autonomia della regione araba dell’Hedjaz. Kitchener non si sbilancia ma sottolinea la simpatia del suo Paese per la causa dell’indipendenza araba dal governo turco. Vengono poste così le basi per la futura avventura di Lawrence d’Arabia e per la trasformazione della mappa del Medio Oriente. Lo stesso giorno, il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson propone, su richiesta della regina Guglielmina d’Olanda, una conferenza della Pace all’Aia. Inutile dire che non si farà in tempo a organizzarla.

7 Febbraio

Esce il secondo film di Charlie Chaplin, Kid Auto Races at Venice, nel quale compare per la prima volta il personaggio di Charlot il Vagabondo. Un’icona dei media del Novecento fa il suo ingresso in scena, alla vigilia di un periodo in cui ci sarà ben poco da ridere. Lo stesso 7 febbraio, in Italia, il deputato repubblicano Ubaldo Comandini presenta una nuova proposta di legge “per lo scioglimento del matrimonio mediante il divorzio”, scioglimento ammesso nel caso in cui uno dei due coniugi sia condannato all’ergastolo o a condanna non inferiore ai dieci anni, nel caso d’infermità mentale certificata da almeno tre anni e nel caso di separazione personale. L’avversione dei cattolici e il cosiddetto “patto Gentiloni” che essi hanno stipulato con i liberali bloccano la discussione. La proposta decade.

8-21 Febbraio

Lo Zar di Russia convoca varie riunioni di ministri, generali e alti funzionari, presiedute dal ministro degli Esteri Sazonov, sul tema della possibile conquista dello Stretto dei Dardanelli, controllato dall’Impero ottomano. Si prevede di convocare una conferenza di pianificazione per il luglio dello stesso anno (ma la storia andrà assai diversamente). Non si parla della Serbia e dei Balcani, ma si accenna all’organizzazione di una possibile mobilitazione contro la Germania e l’Austria-Ungheria. I partecipanti considerano inevitabile un’offensiva contro Constantinopoli, “nel caso di scoppio di una guerra in Europa”. Vengono discussi tutti i possibili scenari, compreso lo sbarco nella zona di ben tre corpi d’armata, l’acquisto di nuove corazzate e l’implementazione delle ferrovie fino al confine turco. La spesa aggiuntiva prevista è di 102 milioni di rubli, e il Parlamento russo (la Duma) l’approva nel marzo 1914! Lo zar Nicola II la ratificherà il 5 aprile. A quanto pare, almeno una grande potenza era convinta dello scoppio imminente di una guerra di dimensioni almeno europee, e si stava “portando avanti col lavoro”! Del resto, nello stesso mese di febbraio Pyotr Nikolayevich Durnovo, già ministro dell’Interno russo durante i disordini pre-rivoluzionari del 1905-6, invia allo Zar un memorandum nel quale ritiene inevitabile una guerra tra Gran Bretagna e Germania, destinata ad estendersi alle altre potenze europee e potenzialmente foriera di un evento rivoluzionario in Russia. Durnovo suggerisce di mantenere relazioni amichevoli con la Germania, che in quel momento sostiene l’Impero ottomano, ma a quanto pare il suo promemoria viene recepito solo per la prima parte…

12 Febbraio

Nel frattempo, a Washington si posa la prima pietra del “Lincoln Memorial”. I movimenti razzisti sono ancora molto forti negli Usa, e solo la Grande Guerra contribuirà ad una limitata valorizzazione dei neri americani, sia pure come “carne da cannone”.

16 Febbraio

In un articolo uscito sul Corriere della Sera, l’esponente socialista riformista Claudio Treves afferma che il “giolittismo” è ormai moribondo, vittima del suo duplice trionfo: la guerra di Libia e il suffragio universale. Lo stesso Treves si distinguerà in un primo tempo come fervente sostenitore della neutralità, mutando parere solo dopo la disfatta di Caporetto.

17 Febbraio

Governo Hammarskjöld in Svezia (durerà fino al 1917). Il re Gustavo V di Svezia si riserva il controllo della Difesa e degli Affari esteri, e approfitta di alcuni disordini sociali per istituire un governo “neutrale” composto soprattutto di alti funzionari (oggi si direbbe di “tecnici”), totalmente soggetto alla monarchia, che non nasconde le sue simpatie per la Triplice Alleanza dominata da Germania e Austria-Ungheria, mentre liberali e socialdemocratici sono più favorevoli a Francia e Gran Bretagna.

20 Febbraio

Processo all’esponente dell’ala estrema del partito socialista Tedesco, Rosa Luxemburg, davanti alla Corte Criminale di Francoforte, con l’accusa di aver incoraggiato la disobbedienza pubblica con i suoi discorsi contro la guerra effettuati in tutta la Germania. In essi la Luxemburg chiedeva ai giovani di rifiutarsi di prendere le armi contro i loro “fratelli francesi”. Al processo, la coraggiosa donna politica pronuncia un’ispirata invettiva antibellicista, dichiarando: “… quando la maggioranza del popolo arriverà alla conclusione che le guerre non sono niente altro che un fenomeno barbaro, antisociale, reazionario, interamente contrario agli interessi del popolo, allora le guerre diventeranno impossibili…”. Purtroppo non viene ascoltata e subisce la condanna ad un anno di prigione. Ne uscirà nel febbraio del 1916, constatando che i lavoratori tedeschi non si sono rifiutati di sostenere la partecipazione del loro Paese alla guerra mondiale.

26 Febbraio

In compenso, nessun tribunale tedesco sanziona l’incredibile duello tra i tenenti Haage e von Valette a Metz in Alsazia Lorena, ordinato da una “corte d’onore” del loro reggimento. Von Valette aveva “corteggiato” (per non dir di peggio) la moglie di Haage, e gli altri ufficiali avevano deciso che l’offesa andava lavata col sangue, con il bel risultato finale che il povero Haage, l’“offeso”, cade morto al primo colpo.

27 Febbraio

Scoppia il caso “Standard Oil”: nel Reichstag tedesco si profila una legge per il monopolio della produzione e distribuzione di petrolio, che comporta una confisca di fatto degli impianti della Standard Oil americana. Il governo Usa è pronto a sostenere i diritti dell’azienda americana. Il petrolio è ancora trattato come risorsa per l’illuminazione, ma la prossima guerra ne affermerà l’importanza come carburante. Nello stesso giorno, negli Stati Uniti, sull’onda delle polemiche suscitate dal Burnett Immigration Bill, l’Italia, che non vuole limiti ai propri flussi migratori, pone condizioni alla sua partecipazione all’Esposizione di San Francisco. Presto non sarà più possibile attraversare l’Atlantico per emigrare negli Stati Uniti, almeno sino alla fine della guerra…

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:21